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Alessandro Gassmann: “Offeso e minacciato perché ho parlato di ius soli, lascio Twitter”

Dopo uno scontro con Giorgia Meloni e un dibattito social sullo Ius Soli, stanco di insulti e attacchi l’attore sceglie di lasciare Twitter: “Hanno offeso me e le mie origini ebraiche, smetterò di dire le mie idee in pubblico”.
A cura di Valeria Morini
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In tempi di haters e "leoni da tastiera", non è così strano che un personaggio del mondo dello spettacolo sceglie di lasciare i social, ma il caso di Alessandro Gassmann è destinato a suscitare non poco scalpore. Ieri, l'attore ha pubblicato un lungo messaggio su Twitter nel quale ha comunicato l'intenzione di abbandonare definitivamente il mondo dei "cinguettii" da 140 caratteri, informando di essere arrivato "a una decisione che immaginavo non potesse appartenermi ma che ritengo profondamente giusta".

Tutto è partito da tweet sul focoso dibattito che la legge sullo ius soli sta suscitando in questi giorni. "Senza migranti il paese si ferma. Buon tutto", ha scritto Gassmann, scatenando, tra i vari commenti, anche una replica piccata di Giorgia Meloni: "Ho già sentito la storia degli africani che servono nelle piantagioni. La tua umanità radical chic mi lascia senza parole". Alla replica dell'attore ("Non sono radical e non sono chic, dico quello che penso è rispondo a tono quando serve. Chi lavora nei campi senza contratto è uno schiavo") è seguito un lunghissima sequela di tweet (in cui non sono mancati pesanti insulti alle origini ebree di Gassmann), che alla fine l'hanno spinto alla drastica scelta:

In questi due giorni su Twitter ho dibattuto su immigrazione e ius soli sostenendo le mie ragioni, a volte rispondendo per le rime a chi anche con aggressività sosteneva il contrario. Ho resistito parecchio, sono stato insultato, minacciato, offeso, preso in giro in maniera violenta e continua, così anche la mia famiglia e le mie origini.

"L'attacco che ho subito mi ha toccato"

Gassmann ammette quindi di aver risposto male, "preso dalla rabbia", in un messaggio frainteso di cui si pente e che l'ha portato a non controllare "gli istinti più bassi" che "devono stare nascosti".

Ho scoperto di essere più vulnerabile di quanto immaginassi, l'attacco che ho subito mi ha toccato. Questo è un paese meraviglioso, di gente fantastica e con talenti diffusi, ma in questo momento, con un muro contro muro, urlato, senza mai ascoltare l'altra parte, con una generazione di giovani che vedono il proprio futuro oscuro, con un incessante bombardamento di notizie spaventose che si contraddicono in continuazione, non c'è spazio per chi come me non ha paura di dire ciò che pensa senza sventolare bandiere né appartenere evidentemente a una "fazione" o all'altra. Lascio questa opportunità a chi ha la forza per resistere senza paura, a chi ha più coraggio di quanto in questi due giorni mi sono riconosciuto. Da questa sera chiuderò il mio profilo Twitter e smetterò di esprimere le mie idee pubblicamente. Torno a fare esclusivamente il mio lavoro di "giullare" continuando però a esprimere il mio pensiero a chi mi conosce e che ritiene interessante parlare con me.

Infine, nell'ultimo tweet, il saluto ironico: "Ok…lo faccio… ma va tutto bene ci vediamo nel mondo!!!".

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