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Gli 80 anni di Lino Banfi: “Sono nato il 9 luglio, ma festeggio l’11. Ecco perché”

Lino Banfi si prepara a festeggiare i suoi 80 anni. Intervistato dal Corriere della sera, l’attore ha raccontato un aneddoto sulla sua data di nascita. Ha svelato, inoltre, in che modo Totò influì sulla scelta del suo nome d’arte.
A cura di Daniela Seclì
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Lino Banfi è ormai a un passo dai fatidici 80 anni. Festeggerà quest'importante traguardo, nei prossimi giorni. Sulla sua data di nascita, però, c'è un simpatico aneddoto da raccontate. Lo ha svelato lo stesso attore, nel corso di un'intervista rilasciata al Corriere della Sera:

"Mia madre Nunzia mi mise alla luce il 9 luglio. Ma la mammana diceva sempre a tutte le puerpere: ‘Faccio un piacere al bambino e te lo registro qualche giorno più tardi, così se è maschio, quando fa il militare ritarda un po' la chiamata'. E se il bambino nasceva a fine dicembre, si registrava nel nuovo anno. Quindi sui miei documenti c'è scritto 11 luglio e festeggio in questa data".

Non è l'unico a compiere 80 anni quest'anno: "Nel 2016 li raggiungiamo in parecchi. Io le chiamo le quattro B: prima Pippo Baudo, ora io, poi tocca a Silvio Berlusconi a settembre, quindi Papa Bergoglio a dicembre. Sono in buona compagnia. E forse festeggerò anche a settembre".

Lino Banfi: "Come nome d'arte scelsi Lino Zaga, ma Totò mi disse che portava male"

Lino Banfi, inoltre, ha raccontato che il primo nome d'arte su cui puntò non era affatto quello attuale: "Avevo pensato di chiamarmi Lino Zaga, ma il principe De Curtis mi disse: ‘Cambialo, perché i diminutivi del nome portano bene, quelli del cognome invece portano male'. E Banfi venne fuori dal registro di classe del mio impresario che era pure maestro elementare: era il nome di uno scolaro, Aureliano Banfi…iniziò la mia carriera". Le commedie sexy sono state parte integrante del suo percorso artistico: "Quei film, che rivendico, all'epoca venivano chiamati ‘zozzetti'… ma che avevano di ‘zozzo'? Il massimo che si faceva era spiare dal buco delle serrature; ma niente di volgare anche quando dicevo che ero ‘arrapeto'. Certo, ero fortunato, perché potevo toccare il fondoschiena di Nadia Cassini: era talmente bello che l'attrice lo aveva assicurato per un miliardo e le maestranze dell'epoca, dopo che lo avevo palpeggiato, mi dicevano ‘Lino! Nun te lava' più la mano'".

Lino Banfi: "Sia il mio ricordo più triste che quello più felice sono legati a mia moglie Lucia"

Infine, Lino Banfi ha parlato della moglie Lucia, con la quale ha festeggiato 53 anni di matrimonio lo scorso anno: "Il mio ricordo più felice e quello più triste? Parto da quello triste, quando mi sposai con colei che è ancora mia moglie, Lucia, in un freddo mattino del ‘62, quasi di nascosto e in sagrestia, perché avevamo fatto la fuitina e le nozze non potevano essere in chiesa. Quello più felice è stato quando quattro anni fa abbiamo invece celebrato, finalmente, in pompa magna le nozze d’oro".

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