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Barbara D’Urso accusata dai pm: “Da anni non paga gli alimenti all’ex marito”

Secondo quanto riportato dal Corsera si è chiusa l’inchiesta relativa al pagamento degli alimenti a Michele Carfora da parte della conduttrice di Domenica Live: la Procura di Roma la ritiene rea di violazione degli obblighi familiari. I due divorziarono nel 2008, dopo sei anni di matrimonio.
A cura di Andrea Parrella
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Aggiornamento 19 gennaio ore 16.56 – Rendiamo nota la smentita divulgata dal legale di Barbara D'Urso, Paolo Colosino, che ha prontamente smentito quanto riportato questa mattina dall'edizione online del Corriere della Sera:

In riferimento a quanto riportato in un articolo comparso oggi sulla versione online del Corriere della Sera, il legale che rappresenta Barbara D'Urso, avvocato Paolo Colosimo, smentisce categoricamente le notizie secondo le quali la sua assistita non starebbe versando l'assegno di mantenimento all'ex marito Michele Carfora.

L'avvocato dichiara che Barbara D'Urso sta versando mensilmente all'ex coniuge l'assegno di mantenimento stabilito contestualmente al divorzio, “in ossequio alla statuizione giudiziaria e con riserva di ripetizione”.

L'avvocato comunica che la sua assistita, Barbara D'Urso, ha proposto appello avverso alla sentenza di divorzio nella parte in cui viene stabilito a favore di Carfora un contributo al suo mantenimento e in questo momento “il giudizio di appello è pendente dinanzi alla Corte di Appello di Roma dove andrà in decisione nel prossimo mese di maggio”.

Barbara D'Urso ritiene infatti che debbano essere modificate le condizioni stabilite per l'assegno di mantenimento in quanto l'ex marito ha pubblicamente dichiarato di avere costituito un nuovo nucleo familiare con prole, “tanto – spiega l'avvocato – da vedersi escludere la possibilità di farsi continuare a mantenere dall'ex coniuge”

Ci sono nuovi risvolti in merito alle indagini della Procura di Roma su Barbara D'Urso, denunciata dall'ex marito Michele Carfora per violazione degli obblighi familiari. Il pm Vincenzo Barba ha chiuso l’inchiesta nei confronti della conduttrice di Domenica Live, contestandole il reato per il quale era stata denunciata, non avendo mai versato i mille euro al mese dovuti all’uomo da cui divorziò nel 2008. A riportare la notizia è il Corriere della Sera, secondo cui gli inquirenti avrebbero appurato che la conduttrice, difesa dall’avvocato Paolo Colosimo, debba dare a Carfora circa 40mila euro di arretrati. Barbara D'Urso avrà modo di depositare una memoria difensiva per tentare di evitare la citazione diretta in giudizio. A stabilire l’entità dell’assegno, nel 2008, era stato il Tribunale civile, contestando alla presentatrice il reato di violazione degli obblighi familiari per non aver mai versato i mille euro al mese dovuti all’uomo.

Ad aprile del 2015 Michele Carfora, accusato dalla D'Urso tramite il legale Colosimo di richiedere una cifra inaccettabile, non avendo bisogno di sostegno alcuno dal punto di vista economico, motivava la sua richiesta in una lunga intervista a Gente, nella quale, descrivendo una situazione personale di difficoltà economica, motivava la richiesta con l'esigenza di prendersi cura della figlia di 2 anni, avuta con la nuova compagna:

Ho una figlia, Maria Laura, di 2 anni, avuta dalla mia compagna Azzurra Passa, attrice teatrale anche lei. Stiamo insieme da sei anni. Se ho intrapreso questo percorso, se ho chiesto questo denaro a Barbara, è proprio per mia figlia. Negli ultimi tempi lavoro poco e sto vivendo un momento di difficoltà. Per questo ho deciso di mettere da parte l'orgoglio e pretendere dalla mia ex moglie i soldi che il giudice mi ha riconosciuto. Al momento della separazione non le chiesi nulla. Eccezion fatta per tre cose. Prima di tutto la mia parte di regali di nozze, che peraltro non ho mai visto. Sono rimasti depositati nei negozi di Roma dove avevamo fatto le liste nozze. Barbara aveva preferito lasciare tutto là: "Andiamo a prenderli quando vogliamo", diceva. Due settimane dopo l'addio, però, ha ritirato tutto.  (..) Le ho chiesto indietro uno smeraldo montato su oro giallo. Un gioiello che apparteneva a mia nonna e che mia madre, poco prima che ci sposassimo, aveva regalato a Barbara. Infine, volevo riavere 16 mila euro, la metà circa del costo sostenuto per alcuni lavori di ristrutturazione fatti nella sua casa di Roma, dove vivevamo insieme.

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