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Bobbi Kristina morirà l’11 febbraio, lo stesso giorno di Whitney Houston

La vita di Bobbi Kristina Brown, figlia di Whitney Houston, finirà nello stesso giorno in cui terminò quella di sua madre. La famiglia staccherà la spina domani 11 febbraio, nell’anniversario della morte di Whitney.
A cura di Stefania Rocco
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Ha un epilogo tristissimo la tragedia che ha colpito Bobbi Kristina Brown, figlia di Whitney Houston. La 21enne versa in coma farmacologico da circa 10 giorni, tenuta in vita solo dai macchinari che la sua famiglia ha rifiutato di far staccare anche quando le sue condizioni di salute hanno reso chiaro che la giovane non si sarebbe mai più ripresa. Era stato il padre a chiedere che il macchinario che fino a oggi ha tenuto in vita sua figlia non fosse staccato, probabilmente nella speranza di un miracolo che purtroppo non si è verificato. È di pochi minuti fa la notizia che la vita di Bobbi terminerà domani, nel giorno in cui morì anche sua madre Whitney. La famiglia ha deciso di staccare la spina, ritenendo inutile prolungare oltre questo straziante calvario. L’11 febbraio del 2012 moriva la Houston, anche lei ritrovata priva di conoscenza all’interno della vasca da bagno e annegata proprio a causa di un mix di alcol e farmaci assunto poche prima del ritrovamento del suo corpo. A distanza di 3 anni esatti, anche la vita di Bobbi si spegnerà.

Bobbi e Whitney, unite dal destino anche nel giorno della morte

Le analogie tra i due casi hanno lasciato il mondo intero con l’amaro in bocca perché, proprio come Whitney, anche Bobbi è stata ritrovata priva di conoscenza all’interno della sua vasca da bagno. Un crudele scherzo del destino ha accomunato madre e figlia nel momento della morte, e potrebbe essere questo il motivo che ha spinto i familiari ad attendere proprio l’11 febbraio prima di dare l’ordine che metterà fine alla vita della 21enne. A suggerire la riposizione di tale data sarebbe stata Cissy Houston, nonna di Bobbi e madre di Whitney. Così come accadde per sua madre, anche per la giovane Kristina non si è verificato alcun miracolo con i medici che avevano già consigliato alla famiglia di sospendere l’alimentazione forzata già diversi giorni fa, nel momento in cui era stata constatata la morte cerebrale.

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