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“Bobbi Kristina tentò di uccidere la madre Whitney Houston, aveva 15 anni”

Secondo quanto racconta Ian Halperin nel libro “Whitney & Bobbi Kristina: The Deadly Price of Fame”, la figlia della Houston avrebbe tentato di accoltellare sua madre quando aveva solo 15 anni. La giovane avrebbe fatto costante uso di droghe.
A cura di Stefania Rocco
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Bobbi Kristina, sfortunata figlia di Whitney Houston, avrebbe tentato di uccidere sua madre quando aveva solo 15 anni. È quanto emerge dal libro “Whitney & Bobbi Kristina: The Deadly Price of Fame”, scritto da Ian Halperin. La giovane, che versa ancora in coma dopo il tragico malore che l’ha condotta alla morte celebrale, viene raccontata come una ragazzina vittima di se stessa e lasciata alla deriva da una madre troppo impegnata nella sua carriera per potersi davvero occupare di lei. I problemi di droga che affliggevano la stessa Whitney avrebbero finito con l’influenzare anche la vita della sua giovane figlia che avrebbe cominciato a fare uso di sostanze stupefacenti fin da quando aveva solo 14 anni. Oggi la ragazza è in coma e i medici che la seguono disperano che possa mai risvegliarsi. Secondo Halperin, sarebbe stata la sua infanzia travagliata a condurla al punto in cui è oggi. Nel 2005, quando Bobbi aveva solo 12 anni, accompagnò sua madre ad Antigua in un centro in cui avrebbe dovuto disintossicarsi e riabilitarsi. In quell’occasione fece conoscenza con il mondo che, anni dopo, avrebbe risucchiato anche lei. Ma c’è un dettaglio che emerge dal libro di Halperin e che ci coglie di sorpresa. Un parente di Whitney che ha preferito rimanere anonimo gli avrebbe confessato che Kristina, quando aveva solo 15 anni, tentò di uccidere sua madre tagliandole i polsi con un coltello. A seguito di quel tentativo, la ragazza fu chiusa in un ospedale psichiatrico per la prima volta.

“Bobbi era malata, si drogava fin da quando aveva 14 anni”

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Secondo Halperin che ha raccolto la confessione di un parente della cantante scomparsa, la sfortunata Bobbi avrebbe fatto il suo primo incontro con la droga quando aveva solo 14 anni. Da quel momento, non sarebbe mai più riuscita a staccarsi dalla dipendenza, la stessa che l’avrebbe condotta al punto in cui versa oggi. L’uomo asserisce inoltre che Whitney sarebbe stata troppo concentrata su se stessa per occuparsi davvero della sua unica figlia. La stessa Houston combatteva i problemi derivanti dalla dipendenza dalle droghe e – ma questa è una speculazione che circola negli ambienti musicali da anni – la sua stessa sessualità. Secondo quanto scrive Halperin, Whitney sarebbe stata lesbica e impegnata in una relazione bisessuale con la sua assistente, relazione che sarebbe stata costretta a tenere a tutti i costi segreta. Completamente assorbita dalla lotta ai suoi mostri, Whitney si sarebbe disinteressata alla figlia, lasciandole più libertà di quanto fosse stato lecito concedere a un’adolescente problematica come Bobbi Kristina.

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