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Bocelli: “Ricordo tutto ciò che vidi prima della cecità, so come sono fatti i miei figli”

Il cantante racconta il suo lato più intimo, dall’amore per i figli e per la moglie Veronica (che ha “stroncato” la sua carriera di libertino) sino al rapporto con la cecità con cui fa i conti dai 12 anni, che non gli mai impedito di vivere una vita intensa e felice.
A cura di Valeria Morini
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In una bella intervista rilasciata al Corriere della Sera, Andrea Bocelli si apre raccontando i lati più intimi della sua personalità, oltre il divismo di artista italiano più amato al mondo. Senza timore di raccontare i problemi relativi alla sua cecità, che pure non gli hanno mai impedito di vivere la propria vita intensamente.

Felicemente sposato con Veronica Berti, da cui avuto la piccola  Virginia, Bocelli ha altri due figli, Amos e Matteo, nati dalla prima moglie Enrica Cenzatti con cui il rapporto è finito "per mancanza d’amore. Colpa mia, che ero più maturo" spiega il tenore, "lei aveva solo 17 anni, io già 30. Ma fatico a considerare un errore l’unione da cui sono nati due figli meravigliosi come Amos e Matteo". Nonostante la perdita delle vista sia diventata totale quando aveva 12 anni, Bocelli spiega di ricordare tutto ciò che ha visto fino a quel momento: "Non ho nostalgie. Ho un’idea precisa del mondo". Il fatto di non poter guardare con i propri occhi i suoi ragazzi non è per lui un problema:

Io so benissimo come sono fatti i miei figli. Mi sono cresciuti tra le mani. Sono molto fisico, ho bisogno di contatto; e se loro non lo volevano, lo imponevo. La mancanza della vista non accentua solo gli altri sensi; te ne dona un sesto. Capisci subito chi hai di fronte.

"La cecità non mi ha scosso, sono in debito col mondo"

Il cantante ha quindi raccontato la genesi del suo problema di salute, che è riuscito ad affrontare senza perdersi d'animo:

Il glaucoma si è manifestato fin da subito. A pochi mesi ho avuto una serie di interventi chirurgici, di cui non ho memoria. A sei anni sono andato in collegio, a Reggio Emilia, per imparare a leggere in braille. Mia nonna mi aveva già insegnato a scrivere normalmente. Fino a 12 anni vedevo ombre, contorni. Poi una pallonata in pieno viso mi ha reso del tutto cieco. La cecità non mi ha scosso più di tanto. Mi sono sempre sentito in debito con il mondo. Fortunato. Felice. Anche quando suonavo al piano bar. Ho dovuto rinunciare a giocare a pallone; ma vado in bicicletta senza mani, scio, cavalco sulla spiaggia. Mi sono gettato da 5 mila metri col paracadute. Soprattutto, sono sempre stato circondato da affetto. Ho avuto donne che mi hanno molto amato.

"Prima di Veronica ero libertino, era come una droga"

Infine, una rivelazione "piccante": dopo la separazione dalla prima moglie e prima dell'incontro con Veronica, avrebbe avuto un periodo da "libertino":

 Mi sono sempre piaciute le donne di forte femminilità. Ma neppure i miei traguardi affettivi mi guarivano dall'inquietudine. Il libertinaggio diventa una droga. Tutte le sere hai bisogno di riuscire nel tuo obiettivo. La sera che non ci riesci, stai male.

"Peccato" che poi abbia incontrato Veronica: "Mi ha stroncato la carriera. Ci siamo sposati, e ci amiamo moltissimo. Al mattino a volte si sveglia con una poesia che le ho scritto di notte".

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