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Caso Sara Tommasi, De Vincenzo: “Caro Marra volevi corrompere un mio attore”

Il produttore del film hard di Sara Tommasi replica con un comunicato giunto nella nostra redazione alle dure accuse dell’Avv. Marra. Chiarisce i rapporti con TgCom e con Le Iene e rivela che il “tutor” della Tommasi ha provato a corrompere uno dei suoi attori.
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Il produttore del film hard di Sara Tommasi replica con un comunicato giunto nella nostra redazione alle dure accuse dell'Avv. Marra. Chiarisce i rapporti con TgCom e con Le Iene e rivela che il "tutor" della Tommasi ha provato a corrompere uno dei suoi attori.

Alle dichiarazioni di Alfonso Luigi Marra, tirando in ballo addirittura giornalisti compiacenti de Le Iene e di TgCom, è già pronta la replica. Non ci sta Federico De Vincenzo, il produttore del film porno di Sara Tommasi, tuttora agente della stessa (sotto un profilo meramente contrattuale, perché di fatto tra loro i rapporti sono totalmente interrotti). In una lunga dichiarazione scritta e giunta presso la nostra redazione, il produttore fa ancora una volta il punto della situazione, dopo aver dimostrato la sua innocenza proprio in esclusiva per Fanpage.it, e ribatte punto per punto le accuse dell'Avvocato Alfonso Luigi Marra.

"Sara Tommasi informò TgCom". De Vincenzo chiarisce i rapporti con la stampa, trattandosi della prima volta che una showgirl girava un film hard, furono date le opportune comunicazioni a tutti i giornali e a tutte le testate online (ne ricevemmo comunicazione anche noi). Ma per quanto riguarda TgCom, il dettaglio particolare è che fu la stessa Sara ad invitare personalmente alcuni giornalisti della redazione:

Per quanto riguarda il TgCom, fu la stessa signora Tommasi a informare alcuni giornalisti di sua conoscenza della redazione del TGcom, del fatto che quel giorno ci sarebbero state le riprese. Non risponde, dunque, a verità, che la signora Tomasi sia stata attirata sul set con la promessa di un servizio televisivo e di un finto film. Ella sapeva bene – e se ne mostrava entusiasta – che avrebbe girato un vero film hard. Tanto, infatti, comunicò di suo pugno ai giornalisti e agli amici, che lo hanno testimoniato nelle sedi opportune. Vista l’entità e la tipologia del film (era la prima volta che una show girl girava un film hard), l’ufficio stampa della “Dive&Star” ne diede comunicazione a giornali, testate on line e programmi televisivi. La presenza delle troupe di TgCom e “Le Iene” sul set si rese necessaria per l’indispensabile bisogno di corredare le notizie con filmati.

"Le Iene possono testimoniare, non c'erano stupefacenti". Sulle accuse dell'Avv. Marra nei confronti di Sabrina Nobile, inviata de Le Iene, rea di essere intervenuta durante la somministrazione di stupefacenti sul set e la costrizione a girare scene hard nei confronti di Sara Tommasi, il produttore hard chiarisce:

La troupe de “Le Iene”, che aveva Sabrina Nobile nel ruolo di inviata non si trovò mai, nelcorso delle riprese, a filmare scene nelle quali Sara Tommasi veniva trattenuta con la forza né potrà testimoniare che alla stessa Tommasi sono state somministrate forzatamente sostanze stupefacenti. Esprimo la mia solidarietà nei confronti di Sabrina Nobile e di tutta la redazione per il lavoro encomiabile che fanno e che hanno sempre fatto, anche quando eravamo sul set.

"Marra ha corrotto un mio attore". De Vincenzo rincara la dose, spiegando che l'Avv.Marra avrebbe provato a corrompere uno degli attori della produzione, Max Scarpat, con 5000 euro, al fine di ricevere una testimonianza utile:

Quanto alla testimonianza di Max Scarpat, lo stesso ha già chiarito nelle sedi opportune di essere stato contattato dal sign. Alberto Dandalo, ufficiale addetto stampa dell’avv. Marra, il quale lo avrebbe convinto a rendere una testimonianza utile agli scopi dello stesso avvocato, in cambio di una somma pari al € 5000,00. L’incontro tra l’attore Max Scarpat, Alberto Dandalo e l’avvocato Alfonso Luigi Marra si tenne a Napoli, dove lo stesso Marra ha la sede principale del proprio studio legale. A quell’incontro, Max Scarpat si presentò munito di un microfono cucito nella camicia, una telecamera nel telecomando e un ulteriore telecamera con funzioni di registrazione audio in un portachiave. Dandalo diede a Max Scarpat istruzioni su cosa avrebbe dovuto dichiarare. Alla presenza dell’avvocato Marra fu realizzato un video con la falsa testimonianza. Max Scarpat ha confermato che il pagamento avvenne prima dell’inizio della registrazione: fu l’avvocato Marra a consegnargli i soldi in contanti, cinquemila euro in biglietti da 500. Il giorno successivo Max Scarpat rese alla Digos testimonianza giurata sull’accaduto, e una versione veritiera dell’intera vicenda. Le registrazioni vennero, invece, consegnate al service tecnico de “Le Iene”.

Nella lettera Federico De Vincenzo chiarisce che "per tutte le motivazioni sopra esposte, intende sporgere a carico dell'avvocato Marra denunce per i reati di corruzione, persecuzione e diffamazione, oltre ai danni morali e d'immagine". Intanto la redazione di TgCom e Le Iene è salva con queste dichiarazioni, ma quale sarà la prossima massa di Marra? Il caso Tommasi sta diventando il legal thriller più appassionante degli ultimi anni.

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