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Clemente Russo e l’offesa a Bosco: “Se ho offeso i gay mi scuso”

Il pugile si difende in confessionale per l’offesa indirizzata all’inquilino spagnolo qualche giorno fa: “Se ho offeso i gay mi scuso, ho molti amici omosessuali cui voglio molto bene”.
A cura di Par. And.
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Uno dei casi di questa prima settimana del Grande Fratello Vip è stato sicuramente il caso di presunta offesa di Clemente Russo a Bosco Cobos, l'inquilino spagnolo dichiaratamente omosessuale, divenuto famoso come supporter di Jonas Berami all'Isola dei Famosi durante la scorsa stagione televisiva. Pochi giorni fa il pugile napoletano aveva detto la parola "ricchiunciello" indirizzandola a Cobos e da lì era montato un enorme caso relativo alla presunta offesa. Questione che Ilary Blasi ha voluto chiarire con i diretti interessati durante la seconda puntata della trassmissione.

Clemente Russo è stato chiamato in confessionale per parlare della sua frase colorita, ma la sua reazione è subito parsa molto sorpresa, visto che il pugile si è sin da subito difeso affermando non si tratti di un'offesa, ma di una parola napoletana colorita che lui ha definito simpaticissima. Nel frattempo Coboso osservava la discussione dall'esterno, piangendo vistosamente. Clemente Russo è stato attaccato dal direttore Alfonso Signorini, che senza mezzi termini ha detto: "Dalle parti mie femminello è un'offesa". Russo ha provato ulteriormente a discolparsi asserendo di avere molti amici omosessuali ai quali vuole bene e ai quali attribuisce quell'appellativo senza ritenerlo offesa. Al pugile viene dunque chiesto di scusarsi e Clemente Russo non ci pensa su due volte affermando che prima di vedere il filmato si scusa se la comunità gay si sia sentita offesa.

Uscito dal confessionale Clemente Russo ha provato a spiegarsi con Bosco, tentando di minimizzare e lo spagnolo gli ha semplicemente spiegato che lì per lì non ha apprezzato il suo comportamento essendosi sentito emarginato: "Io non capisco bene la tua lingua e quindi nemmeno il tuo senso dell'umorismo. In quel momento mi sono ricordato di quando venivo preso in giro a scuola".

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