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Dal porno alla lotta al femminicidio, la svolta sociale di Priscilla Salerno

E’ una delle più affermate attrici hard del panorama italiano, ma da qualche tempo ha scelto nuove strade artistiche. Dopo un film alla mostra del cinema di Venezia, adesso Priscilla, al secolo Tina, realizza un calendario a favore della lotta al femminicidio.
A cura di A. P.
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Il suo pedigree sembra raccontare una storia piuttosto comune, perché nel curriculum vitae Tina Ciaco vanta una laurea in giurisprudenza, oltre che un matrimonio piuttosto comune nella sua forma, magari anche tradizionale, viste le sue origini territoriali. Ma la salernitana 33enne è più che altro nota al pubblico con un altro nome, quello di Priscilla Salerno, regina del porno nostrano, un settore decisamente in crisi negli ultimi anni, che ha perso molta credibilità a differenza dei fasti di cui ha goduto prima che internet piallasse appiattisse le differenze tra le diverse produzioni. Ebbene, lei che in questo ambiente è certamente uno dei simboli della scena nostrana, ha deciso di dare una svolta alla sua carriera, probabilmente distaccandosi, ma certamente provando a battere anche strade diverse.

Se c'era bisogno di una dimostrazione, Priscilla, anzi Tina, ha dimostrato di voler intraprendere un percorso diverso con i fatti, quelli compiuti nell'ultimo anno. Ad esempio ha effettuato il passaggio artistico dall'hard alla cinematografia convenzionale, debuttando addirittura al festival di Venezia come uno dei volti protagonisti del film di Marco Pollini "Le Badanti". Ma se questo non dovesse bastare, Priscilla ha trovato un altro modo per palesare l'esigenza di una svolta morale ed espressiva, non abbandonando il nudo, ma utilizzandolo a fini sociali. Rientra in questa logica il suo ultimo calendario, interamente dedicato al tema del femminicidio, un argomento che oggi è fortemente sentito dalla'opinione pubblica. Eppure il suo calendario sociale non è, allo stesso tempo, una completa e definitiva rinuncia a quel mondo che tanto l'ha resa celebre. Si potrebbe dire infatti che Priscilla rinnega l'ipocrisia di un addio all'hard in nome dell'arte, distaccandosi solo in parte da quel contesto che l'ha fatta emergere pubblicamente. Capiremo solo in futuro quello che Priscilla ha deciso di fare da grande.

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