Elisabetta Canalis ha perso il bambino: “La natura è incomprensibile”
La notizia è quella che nessuno poteva aspettarsi: la showgirl Elisabetta Canalis ha perso il figlio che portava in grembo. In realtà la notizia della sua gravidanza era già circolata: l'ex velina, infatti, era in attesa del bimbo avuto dal suo compagno Brian Perri con il quale sta vivendo un momento di grande intesa, passione ed amore. Una donna a tutto tondo che non ha mai rinunciato, in questi mesi, allo sport al punto che alcune foto la ritraggono mentre fa jogging in tutta tranquillità. Qualcuno l'ha anche criticata: "Pensa se non era incinta..", "Eh ma non fanno bene sti salti così incinta", "A volte ci si tiene di più al proprio fisico che a cose importanti come una gravidanza" hanno scritto. Insomma, commenti negativi che non hanno fatto piacere alla showgirl. Ora, però, è arrivata la triste notizia.
Elisabetta Canalis e il dolore per la perdita del bambino
In un post pubblicato su Twitter, la Canalis ha scritto: "Avrei voluto iniziare questo post in maniera diversa, innanzitutto ringraziando tutte le persone, mamme e future mamme.." e poi ha postato un link che rimanda ad una pagina in cui la showgirl ha spiegato bene cosa le è accaduto in questi giorni:
Avrei voluto rispondervi e condividere questa gioia immensa con voi, cioè l'arrivo di un bambino ma avevo deciso di darmi del tempo perché era ancora troppo presto, e come tutti mi avevano consigliato, "non si dice mai prima dei 3 mesi". La stampa era arrivata a sapere del mio stato ancora prima che io stessa ne volessi parlare.
Poi però qualcosa è andato storto:
La vita ti mette dietro l'angolo realtà che non ti aspetti e che è durissimo affrontare. Non si è mai veramente pronti a sentirsi dire che non c'è più battito e che si era fermato già tempo prima […] La natura agisce per vie incomprensibili. Noi possiamo solo accettare. Voglio dirvi che vi sono vicina se state soffrendo come sto soffrendo io, inutile negarlo. Si prova un dolore inspiegabile ma costante che fatica ad andare via.
