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Elisabetta Canalis sul furto delle foto in casa Clooney: “Mi sono sentita spiata”

Elisabetta Canalis parla dello scandalo VipLeaks che ha coinvolto negli ultimi giorni la blogger Selvaggia Lucarelli, Gianluca Neri a Guia Soncini. L’ex velina e attuale moglie di Brian Perri ha dichiarato di aver subito un furto di foto via mail e di essersi sentita completamente spiata, a tal punto da non potersi più fidare di nessuno quando stava con George Clooney.
A cura di Eleonora D'Amore
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Il periodo in cui Elisabetta Canalis e George Clooney fecero coppia è stato certo uno dei più floridi per il mondo del gossip. La caccia allo scatto migliore, realizzato a Como, Milano o Roma, divenne una vera e propria lotta contro il tempo, perché i paparazzi sapevano che ogni immagine sarebbe valsa una fortuna. È delle ultime settimane lo scandalo VipLeaks che ha coinvolto nomi come Selvaggia Lucarelli, Gianluca Neri a Guia Soncini. Nonostante la nota blogger abbia smentito via Facebook qualsiasi tipo di coinvolgimento nei fatti indicati a suo carico, resta una contorta matassa da sbrogliare e di certo non sarà semplice. Alla base il presunto furto di materiale fotografico appartenente a 30 volti noti dello spettacolo, tra i quali Elisabetta Canalis ai tempi d'oro del fidanzamento con George Clooney.

La showgirl ora è incinta e felicemente sposata con Brian Perri, ma qualche anno fa stava quasi per diventare la signora Clooney. Fu nell'ottobre del 2010 che le avrebbero sottratto le foto scattate alla festa di compleanno dell'ex fidanzato, trafugate dalla mail della sua amica del cuore, Federica Fontana. È al settimanale Oggi.it che Elisabetta Canalis ha deciso di affidare la sua prima confessione:

Mi sono rivolta alla Polizia e grazie al loro intervento sono venuta a sapere che la mia casella di posta elettronica e gli account di condivisione cloud erano tenuti sotto controllo da persone estranee ai fatti ed evidentemente non autorizzate e ho iniziato a temere per la mia riservatezza perché qualcuno aveva violato un mio spazio privato. Ne ho dato avviso ai miei contatti via email, con l’intento di arginare la diffusione dei miei dati personali; gli autori dei reati ne hanno preso conoscenza e ne hanno fatto circolare una copia, dimostrando di avere ancora il controllo della mia casella di posta elettronica.

Un pedinamento virtuale che le ha restituito un periodo di forte stress, soprattutto a causa del senso di minaccia che ha avvertito continuamente addosso:

Mi sono sentita spiata nella mia vita personale e privata, perché non avevo più la certezza di cosa fosse pubblico e cosa no. Anche nei mesi successivi non ero più sicura nell’utilizzare la mail per comunicare con gli altri e sentivo di non potermi fidare di nessuno. Immaginate le trattative economiche di lavoro, i contenuti di vita privata e tanti altri dati sensibili. Temevo ad ogni click ed invio che qualcuno potesse leggere e vedere tutto. Pertanto ho ritenuto corretto tutelarmi a livello legale, al fine di venire a capo di questa vicenda.

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