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Fabrizio Corona condannato a 5 anni per l’estorsione a Trezeguet

Dopo anni di processo è arrivata la condanna per Fabrizio Corona, coinvolto nel caso vallettopoli. La pena per l’ex paparazzo è di 5 anni di reclusione per i 25 mila estorti a Trezeguet per le foto compromettenti del 2009.
A cura di Laura Balbi
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Dopo anni di processo è arrivata la condanna per Fabrizio Corona, coinvolto nel caso vallettopoli. La pena per l'ex paparazzo è di 5 anni di reclusione per i 25 mila estorti a Trezeguet per le foto che lo ritraevano con un'amante.

Il processo a Fabrizio Corona, meglio noto come vallettopoli è ben lontano dal dimenticatoio. Proprio oggi il fotografo incriminato è stato condannato dalla corte d’appello di Torino a cinque anni di reclusione e l’interdizione dai pubblici uffici.

Una pena che arriva a conclusione di una lunga serie di appuntamenti in aula per il fidanzato di Belen Rodriguez, e che lo vede colpevole dell’estorsione ai danni di David Trezeguet. La vicenda risale al maggio 2009 quando il fuoriclasse francese festeggiò una vittoria della sua squadra di allora con una scappatella notturna con una ragazza conosciuta in discoteca.

Allora Corona e la sua schiera di paparazzi fecero il pieno di foto, estorcendo a Trezeguet 25 mila euro mai restituiti per mettere a tacere lo scandalo.

La condanna per l’estorsione all’ex juventino si somma a quella per il caso analogo alle foto di Adriano e del motociclista Melandri, per le quali Corona fu condannato a un anno e mezzo nel 2010.

La sentenza inasprita dalla recidiva di Corona

La corte di Torino ha aumentato la pena inflitta a Corona di tre anni e quattro mesi della condanna inflitta in primo grado, inasprendola fino a cinque anni per l’aggravante della recidiva e per il principio per il quale le foto possono essere utilizzate solo in caso di interesse pubblico, escludendo quindi le così dette paparazzate.

Non sono arrivate ancora reazioni ufficiali del diretto interessato ma ha parlato per lui il suo legale, Giuseppe Lucibello: “La condanna a cinque anni è arrivata solo perché l’imputato si chiama Fabrizio Corona. Ritengo che la decisione della Corte d'appello di Torino di far propria l'impostazione della Cassazione possa creare problemi ai direttori di numerosi organi di informazione.”

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