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Facchinetti sogna Consonno, la città fantasma: costa 12 milioni

Il paesino abbandonato della Brianza, che doveva diventare la Las Vegas italiana negli anni ’60, entra tra gli obiettivi di Facchinetti, che sogna di renderla una nuova città per i giovani. E invoca i grandi gruppi industriali italiani ad aiutarlo.
A cura di A. P.
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Forse non tutti conoscono la strana storia di Consonno, cittadina della Brianza divenuta protagonista negli anni sessanta, quando il conte Bagno la acquistò per realizzare quella che venne definita la Las Vegas della Brianza, un parco di divertimenti con tanto di balere, hotel, centri commerciali. Un progetto per il quale, l'eccentrico personaggio, investì tutto se stesso, ma al quale dovette rinunciare quando l'abbattimento degli edifici preesistenti era già terminato e la costruzione del centro era quasi ultimata. La motivazione, una frana sulla strada che collegava il paesino dell'Olginate inerpicato su un'altura, bloccò di fatto ogni possibile progetto ed oggi la cittadina è di fatto disabitata.

Ma il centro, messo in vendita dalla famiglia di Bagno per 12 milioni di euro, è saltato all'occhio di un personaggio pubblico insolito per un tipo di investimento così esoso, si tratta di Francesco Facchinetti, che pubblica su Instagram una foto del centro cittadino, coltivando il sogno di una città per i giovani, che vorrebbe realizzare lì. Chiaramente, offre il suo aiuto, ma dal punto di vista finanziario chiede ovviamente l'aiuto di grandi nomi della realtà industriale italiana:

Chiamatemi matto, chiamatemi folle, chiamatemi sciocco ma io non smetterò mai di sognare. Consonno, città fantasma. Da 50 anni non ci abita più nessuno ed ora è stata messa in vendita. Si trova a 30 minuti da Milano, vicino a Lecco. È lì che vorrei fare la CITTÀ DEI GIOVANI.Ho sempre sognato di poter veder nascere in Italia un posto dove i ragazzi si possano confrontare, raccontare le loro esperienze, realizzare i propri progetti, far nascere nuove avventure, mettersi sul banco di prova e imparare un mestiere con la sicurezza che poi un posto di lavoro lo troveranno. Ora abbiamo la possibilità di realizzare tutto questo. Parlo in plurale perché ovviamente un progetto del genere non posso realizzarlo da solo. Mi rivolgo ad aziende ITALIANE o che hanno fatto la storia nel nostro paese come Ferrero, Barilla, Telecom, Emi, Fiat Group, Poste Italiane, Edison, Fininvest, Enel, Luxottica, Ferretti e tante altre: questo paese può rinascere solo se diamo una possibilità ai nostri ragazzi di dimostrare QUA, in ITALIA, quello che valgono. Sapete dove trovarmi

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