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Gabriele Paolini ha tentato il suicidio, lo aveva annunciato su Facebook

Il noto disturbatore televisivo ha tentato il suicidio dopo averlo annunciato su Facebook, soccorso in casa dagli agenti avrebbe dichiarato la sua innocenza in merito ai reati che gli vengono attribuiti. Paolini è agli arresti domiciliari da un anno per induzione alla prostituzione e pedopornografia.
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Il noto disturbatore televisivo ha tentato il suicidio dopo averlo annunciato su Facebook, soccorso in casa dagli agenti avrebbe dichiarato la sua innocenza in merito ai reati che gli vengono attribuiti. Paolini è agli arresti domiciliari da un anno per induzione alla prostituzione e pedopornografia.

Gabriele Paolini ha tentato il suicidio la notte scorsa nella sua abitazione a Roma. Lo apprendiamo da "La Stampa", che riporta così l'accaduto: "è stato trovato in bagno e aveva già assunto diverse dosi di ansiolitici, riprendendo la scena con una telecamera". E il noto disturbatore televisivo, da un anno agli arresti domiciliari con l'accusa di induzione sfruttamento della prostituzione minorile e pedopornografia, aveva infatti così scritto su Facebook:

Si rivolge a Daniel, parla del suo amore per lui: "grazie a lui guardavo le cose in modo diverso", poi scrive di aver assunto un'intera confezione di "stilnox" ed un'intera confezione di "depakin" per quello che sarà "il suo ultimo viaggio". La chiusura del messaggio è dedicata ai personaggi che auspica di incontrare, una volta morto: cita Federico Fellini, Totò, Anna Magnani, Ugo Tognazzi, Picasso, Albert Einstein. Un messaggio enigmatico, lungo, diverso dalle solite incursioni e da minacce simili, spesso realizzate solo allo scopo di creare notizia. Questa volta l'allarme è scattato davvero e l'intervento delle Forze dell'Ordine è stato tempestivo.

Soccorso in casa, Paolini avrebbe detto agli agenti di essere stato accusato ingiustamente per reati che non avrebbe commesso. Per Gabriele Paolini sarà decisivo il processo davanti alla quinta sezione del Tribunale di Roma, il prossimo 7 gennaio, dove dovrà rispondere delle accuse di abuso di cinque ragazzini, quattro italiani ed un romeno, adescati tramite internet e filmati in alcuni video fatti in un garage, teatro degli incontri incriminati. Secondo l'accusa, Gabriele Paolini li avrebbe adescati attraverso le chat, plagiati e vinto le loro resistenze dopo averli convinti ad avere rapporti sessuali con lui a pagamento.

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