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Giuliana De Sio su Mario De Felice: “Lui non è un giocattolo, pretendo rispetto”

Giuliana De Sio torna a difendere la sua storia d’amore con il fidanzato Mario De Felice. La differenza d’età, 58 anni lei e 37 lui, non può essere etichettata come qualcosa di negativo e la definizione di “toy boy” è, per l’attrice, oltremodo oltraggiosa per la purezza del loro legame.
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Giuliana De Sio torna a difendere il suo amore per Mario De Felice, ex volto del programma Uomini e Donne ed ex fidanzato della tronista Ramona Amodeo, con la quale ha vissuto un'intensa storia dopo la scelta. “Io e Mario De Felice siamo innamoratissimi e viviamo insieme. Basta con questa storia del toy-boy: ho un fidanzato più giovane, siamo innamorati, e corriamo lo stesso rischio di una coppia di coetanei” ha dichiarato al settimanale Oggi.it, sottolineando che la natura del loro legame è fin troppo pura per essere denigrata a causa della differenza d'età. Ventuno anni di differenza, 58 lei e 37 lui, ma un rapporto che dura già da qualche tempo, dopo essere stato consolidato all'interno della scuola di recitazione dove la De Sio insegnava.

Mario è bello davvero, pure troppo”, ha aggiunto il volto di molte fiction Mediaset come L'onore e il rispetto e Il peccato e la vergogna, “Ci siamo conosciuti in una scuola di recitazione: io tenevo un corso e lui era tra gli allievi. Ci siamo ritrovati un anno dopo a una cena tra amici e non ci siamo più lasciati […] La differenza d’età? Ho già detto che la definizione di toy boy è squallida perché lui sarebbe il giocattolo e io la giocattolaia. In realtà siamo innamoratissimi e viviamo insieme. La nostra storia d’amore non è più a rischio di un legame dove lui e lei hanno la stessa età o portano l’anello al dito… Sposarci? Ne abbiamo parlato”.

In effetti il primo sfogo di Giuliana De Sio sull'argomento era stato consumato sul suo profilo Facebook, attraverso un post pubblico in cui si schierava contro la stampa scandalistica, troppe volte indelicata con storie come la loro. La nota attrice si era così espressa:

Io mi chiedo quanto disprezzo profondo debba covare stampa italiana per l'umana natura..per le persone, per i sentimenti, per la dignità a cui ognuno di noi ha diritto, per arrivare a definire "Giocattolo " un essere umano. E se lui é un "Giocattolo ", cioè un oggetto privo di anima, niente di più di una "cosa ", io sarei la giocattolaia, cioè una fabbricatrice o una consumatrice sentimentale o sessuale di oggetti inanimati. E poi, quanti anni deve durare una relazione tra due adulti prima che la cosa debba essere trattata con un minimo di rispetto? La squallida definizione "Toy Boy" coniata dai giornali per definire un essere umano di sesso maschile che si unisce ad una donna più grande di età (non importa se di cinque o venti anni) è terribilmente e malinconicamente offensiva per la persona a cui è rivolta e per la sua partner. Fa di loro due squallidi individui che si intrattengono in una relazione mercenaria o quantomeno opportunistica.é violenta volgare acefala , di bassissima lega : basta! passi per finire paparazzata, fa parte del gioco,ma non sopporto che si offenda me e l'uomo con cui vivo. I sentimenti non seguono le "mode", almeno non i miei,e le persone non sono oggetti .

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