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Guillermo Zapata, il modello che assomiglia a George Clooney (FOTO)

Modello e attore argentino attivo a Los Angeles, il 47enne Guillermo Zapata vanta una somiglianza davvero incredibile con la star George Clooney.
A cura di Valeria Morini
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Si chiama Guillermo Zapata, è argentino di Buenos Aires, classe 1968, fa il modello e l'attore. Segni particolari: sembra il fratello gemello di George Clooney. È provato che tra i due non ci siano parentele, eppure, dando uno sguardo alle foto che popolano le sue pagine social, si direbbe proprio che Zapata e la star siano stati separati nella culla. Ieri, il tabloid americano "People" ha fatto notare la curiosa somiglianza che sta rendendo l'indossatore sudamericano celebre in tutto il mondo. Anzi, i fortunati che bazzicano la Mecca del cinema hanno forse maggiori possibilità di incontrarvi il 47enne argentino che il suo più celebre collega. Il bel Clooney, ultimamente, sembra preferire la pace del lago di Como al traffico di Los Angeles, tanto che il comune di Laglio, dove si trova la sua lussuosa villa, ha promesso ingenti multe a chi violerà la privacy della star e della moglie Amal. Zapata infatti, pur non vantando una carriera come quella di Clooney (e a dispetto del suo altisonante nome da rivoluzionario), è anch'egli attivo a Hollywood dagli anni 90.

Dopo aver studiato recitazione all'Accademia di arte drammatica a Buenos Aires, si è trasferito negli Usa nel 1992 e ha partecipato in piccoli ruoli a diverse serie tv, di cui la più nota in Italia è "Mike Land – Professione Detective". Zapata fa inoltre il produttore, ma la sua vita non ruota tutta intorno al mondo dell'entertainment. Insieme alla moglie francese Nathalie Pouille-Zapata, alla star del reality "The Real Housewives of Beverly Hills" Lisa Vanderpump e al marito di quest'ultima, ha aperto un ristorante a West Hollywood, il SUR. Dalla Pouille-Zapata ha avuto due bambine, Lou Mila and Miarose, e vive tuttora a Los Angeles con la sua famiglia. E si può scommettere che ogni giorno molte persone si voltino a guardarlo e a chiamarlo "George".

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