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Harrison Ford: “Mia figlia Georgia soffre di epilessia, è devastante”

Harrison Ford ha parlato della malattia della figlia Georgia. La venticinquenne, nata dal matrimonio con Melissa Mathison, soffre di epilessia. L’attore ammira il suo coraggio. Ha espresso, inoltre, amarezza per i medici che in principio diagnosticarono un’emicrania.
A cura di Daniela Seclì
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Sullo schermo è l'eroico Indiana Jones, nella vita Harrison Ford è un padre che prova ad affrontare con coraggio la malattia della figlia. L'attore è stato ospite di una serata di gala organizzata da "Find a Cure for Epilepsy and Seizures (FACES)". Intervistato dal New York Daily News Confidential ha svelato che sua figlia Georgia soffre di epilessia.

"È venuta con me per ringraziare il FACES. Ammiro molte cose di lei, la sua perseveranza, il suo talento, la sua forza. Lei è il mio eroe, la amo. Quando una persona cara soffre di questa malattia, può essere devastante. Sai che l'epilessia influenzerà la sua vita, il suo futuro, le sue opportunità e vuoi disperatamente trovare un modo per darle sollievo. Vuoi trovare il mezzo che le permetta di vivere una vita tranquilla".

"In principio diagnosticarono un'emicrania"

Georgia ha 25 anni ed è nata dall'attore e dalla sua seconda moglie Melissa Mathison. Il settantatreenne, ha raccontato il momento in cui la malattia si è manifestata la prima volta. Georgia era ancora una bambina e si era fermata a dormire a casa di un'amica. All'epoca, i medici non riconobbero la reale causa del suo malessere e le diedero delle cure adibite all'emicrania.

"Pochi anni più tardi ha avuto un altro violento attacco. Si trovava su una spiaggia a Malibu. Per fortuna un regista di Hollywood la trovò. Così mi sono detto: "Sono a Los Angeles, abbiamo alcuni dei migliori dottori del mondo, devono pur sapere cosa c'è che non va in lei", ma nessuno diagnosticò l'epilessia".

Infine, negli anni dell'università, un medico è riuscito a diagnosticare la giusta malattia e ha permesso alla giovane di ricevere le cure necessarie. Harrison Ford ha concluso il suo discorso ringraziando il dottor Orinn Davinsky.

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