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Il sasso nello stagno di Cecchi Paone: “2 gay in Nazionale”

Le dichiarazioni di Cecchi Paone a La Zanzara di Cruciani sui presunti gay in Nazionale fanno il giro dei magazine: ma a chi servono i toni scandalistici? Alle comunità GLBT? Io non credo.
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Alessandro Cecchi Paone, tra i conduttori televisivi più apprezzati degli anni '90, da quando ha deciso di fare coming out è diventato, a giusta ragione, un punto di riferimento di tutta la comunità GBLT. Resta semmai da risolvere, nel suo modo costantemente provocatorio, sempre a giocare su una linea di confine sottile tra persona e "personaggio", un problema legato alla ridondanza delle sue dichiarazioni. Le ultime sono state quelle rilasciate nel popolare format radiofonico La Zanzara, condotto da un'altro personaggio altrettanto ridondante, eretto negli ultimi tre anni a "nuovo che avanza" del giornalismo italiano, finemente sopravvalutato nel suo momento di maggiore esposizione mediatica, responsabile di tutti i controsensi di Controcampo, Giuseppe Cruciani. Qui nel consueto spazio trasmesso da Radio 24, arriva il sasso nello stagno di Cecchi Paone:

Nella nazionale di Prandelli ci sono sicuramente due omosessuali, un bisessuale e tre metrosexual.

Cosa sono i metrosexual? Lo chiede addirittura Cruciani, lui che tutto vede e tutto sa. Secondo Cecchi Paone, reduce dalle ardimentose imprese dell'Isola dei Famosi 9, sono "quei maschi al momento interessati solo alle donne ma che hanno cura di se stessi e che hanno particolari più tipiche di un bisessuale o di un omosessuale, il che fa ben sperare per sviluppi futuri". Sarebbero dei potenziali omosessuali, in pratica. Ora dopo quanto ascoltato a Radio24, restare a commentare la notizia con i toni sensazionalistici tipici del gossip sarebbe da fessi. E da omofobi. Piuttosto la riflessione va posta sui modi e sui tempi puntuali che Cecchi Paone sfrutta per sbandierare la sua omosessualità come un politico fa con la sua lista.

Che senso ha dire che in Nazionale ci sono due gay, un bisessuale e tre metrosexual, alimentando chiacchiere che non aiutano la lotta alla libertà sessuale, anzi la ghettizzano ancora di più? La vera rivoluzione sta nel non sensazionalizzare l'argomento omosessualità, accentandolo come naturale, alla definizione "che riguarda la natura, che deriva dalla natura o che è conforme ai suoi principi". Ed inoltre quando gli ultimi dati Istat ci dicono che un italiano su 18 è omosessuale (la forbice potrebbe ridursi ancora di più, considerando che l'anonimato è alto), affermare che in Nazionale esistano gay è decisamente inutile. Combattere l'omofobia/favorire la libertà sessuale con il taglio dato da Alessandro Cecchi Paone, da piuttosto l'impressione di voler lanciare la spoletta anziché la bomba, e qualora non fossero quelle le intenzioni sarebbe bello ascoltare un parere, un chiarimento dal diretto interessato. Sarebbe senz'altro più fruttifero, anziché risentirlo interpretare il solito "personaggio" sterotipato.

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