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L’incredibile vita di Marina Ripa di Meana: dal nudo integrale alla lotta al cancro

Protagonista della vita mondana della Capitale dagli anni ’60 in poi, Marina ha conosciuto la Roma degli artisti della “Dolce Vita” ed è stata testimone di tempi irripetibili che non ha mai smesso di raccontare nemmeno nei 16 anni di lotta contro il cancro a causa del quale è morta il 5 gennaio 2017.
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Marina Ripa di Meana, dalla foto nuda al cancro

La storia d'amore con Franco Angeli, l'amicizia con Moravia e Parise, le relazioni parallele con Roman Polanski e Bob Evans: la vita di Marina Ripa di Meana, morta il 5 gennaio 2017, è costellata di aneddoti straordinari, che la marchesa ha narrato nei suoi numerosi libri e, in più di un'occasione, anche nei salotti televisivi. Protagonista della vita mondana della Capitale dagli anni '60 in poi, Marina ha conosciuto la Roma degli artisti della "Dolce Vita" e l’Italia degli industriali che ancora facevano follie per le donne. Spettatrice e testimone di tempi irripetibili, non ha mai rinunciato ai suoi eccessi e alle sue follie. E non ha mai smesso di raccontarsi, anche a 75 anni mentre lottava contro il cancro. Recentemente, la sua foto con il volto sfigurato a causa di una reazione allergica ai farmaci per la chemioterapia, mostrata durante la trasmissione televisiva "Pomeriggio Cinque", aveva fatto il giro del web. Marina, infatti, ha usato la disavventura che le è capitata per lanciare un monito a quanti si trovano nella sua condizione: "Ho chiesto ai medici se esiste un modo per scongiurare una reazione allergica di questo tipo. Mi hanno detto di no, ma ciò non vuol dire che non bisogna curarsi. […] Il cancro va combattuto. Io sono ancora qua."

Gli anni della "Dolce Vita" Romana

Marina Ripa di Meana, da 34 anni marchesa per matrimonio con Carlo Ripa di Meana, è nata a Punturieri, figlia di un avvocato romano, e cresciuta a Roma, nel quartiere Parioli. Dopo gli studi, iniziò a lavorare come stilista, aprendo un atelier di alta moda a Piazza di Spagna, insieme all'amica Paola Ruffo di Calabria, divenuta poi regina del Belgio dal 1993 al 2013. Balzò agli onori delle cronache capitoline, sposando a Roma, il 10 giugno 1964, Alessandro Lante della Rovere, appartenente all'importante famiglia aristocratica romana. Da lui ebbe una figlia, Lucrezia, divenuta una nota attrice teatrale, cinematografica e televisiva. Frequentò gli ambienti altolocati della nobiltà cittadina, le cui vicende in quegli anni si intrecciavano con quelle raccontate ne "La dolce vita" di Federico Fellini.

L'amore per Franco Angeli: "Mi sono prostituita per procurargli la droga"

Negli anni settanta ebbe una tormentata relazione extraconiugale con il pittore Franco Angeli, sulla quale ha scritto un libro, "Cocaina a colazione" (2005), in cui racconta di essere arrivata a prostituirsi per poter comprare la cocaina al suo amante: "Mi sono fatta pagare, ma era un ragazzo giovane e bello. Siamo stati insieme due volte e, facendo la spiritosa, gli ho detto a brutto grugno ‘mo’ mi paghi'. E lui pagò: cinque milioni di lire".
Marina, però, non ha mai rivelato l'identità del suo "cliente", ma ha solo fornito degli indizi: "Era un costruttore. Biondo, riccio, occhi celesti, miliardario. Di recente è stato in galera. Ci scherziamo ancora, su quei cinque milioni".
Nonostante il suo amore folle, Franco Angeli la picchiava costantemente e una volta arrivò quasi a strangolarla. La marchesa ha raccontato, inoltre, che una volta, si picchiarono davanti a Carmelo Bene,  famosissimo regista, drammaturgo e attore teatrale, che rimase impassibile: "Continuavo a ripetere ‘Carmelo, fai qualcosa!'… E lui niente. Finché, si alzò e mi rovesciò in testa il piatto di uova che stava mangiando".
Successivamente divorziò da Alessandro Lante della Rovere, di cui ha conservato il cognome fino alla proibizione del Tribunale, su istanza dello stesso Lante della Rovere.

Il Grand Hotel: "quella volta che Moravia ci provò con me"

Per un periodo Marina ha vissuto al Grand Hotel con la figlia Lucrezia, il cane Banana e il suo intero entourage: "Ero spesata dall’industriale Roberto Gancia. Si era innamorato di me ed era bello, alto, playboy. Erano tempi in cui gli uomini facevano ancora follie per le donne".
In quel periodo conobbe Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini e Goffredo Parise. Fu anche vicina agli artisti della Scuola di Piazza del Popolo, amica di Mario Schifano e Tano Festa. Marina ha raccontato che una volta, Moravia, già sessantennne, ci provò con lei: "Mario Schifano era stato arrestato per droga. Io stavo con Franco Angeli, che mi pregò d’intercedere con Moravia. Moravia si mosse con un avvocato e Schifano fu scarcerato. Il giorno in cui venne a casa a parlare del da farsi, Moravia mi mise la mano sulla patta e mi disse: ‘Senti quanto è duro'. Mi misi e ridere e svicolai. Ero troppo innamorata di Angeli ed ero attratta solo da uomini belli e giovani. Avrò avuto 27 anni, lui 60: ai miei occhi era un vecchio signore".

I flirt con Roman Polanski e Bob Evans

Sempre negli anni '70, ebbe un breve flirt con Roman Polanski, che si trovava nella capitale per girare "What?", con  Marcello Mastroianni e Sydne Rome. Della loro storia, Marina ha dichiarato: "Non ne ho un ricordo speciale. In quel periodo avevo una storia più intensa con il produttore Bob Evans, anche lui di stanza provvisoria a Roma. I due erano amici, si scazzarono. Roman era geloso, lo lasciai". Pare addirittura che Evans la volesse come protagonista di "Love Story", ma che lei rifiutò perché non voleva trasferirsi in America. Della sua scelta, non si è mai dichiarata pentita: "Ho fatto cinema solo una volta, "Assassinio sul Tevere" (1979), di Bruno Corbucci. Rabbrividisco al pensiero. Non sono fatta per essere comandata. Il mio cinema è la vita che vivo".

Gli anni '80 e la torta in faccia a Maurizio Costanzo

Nel 1982 sposò civilmente Carlo Ripa di Meana. Testimoni della sposa furono Alberto Moravia e Goffredo Parise, testimone dello sposo il leader socialista Bettino Craxi.
Per un po' di tempo fece la valletta in tv per Maurizio Costanzo, ma il loro sodalizio s'interruppe bruscamente quando lei gli tirò una torta in faccia, durante una puntata della trasmissione "Grand'Italia". Recentemente, Marina ha dichiarato: "Non ricordo più nemmeno il motivo. Non era stato simpatico con me, c’era una torta a portata di mano…".

La lotta animalista e la foto nuda

Dagli anni '90 in poi iniziò ad animare, in Italia e in altri paesi, campagne contro lo sterminio dei cuccioli delle foche, contro l'uso per moda e vanità delle pelli e delle pellicce e contro le corride. Nel 1995 divenne Ambasciatrice in Italia dell'IFAW ("International Fund for Animal Welfare"), per la quale realizzò una campagna pubblicitaria in cui posò completamente nuda, con una folta peluria sul pube e la scritta: "L'unica pelliccia che non mi vergogno di indossare".

Marina Ripa di Meana, nuda per una campagna ambientalista

Salvata dal suicidio da Veronesi

Marina ha confessato che nel 2001, quando ha scoperto di avere il cancro, pensò di togliersi la vita: "Volevo gettarmi nel Tevere. Mi salvò Umberto Veronesi. Mi telefonò mentre stavo per uscire e mi disse che potevo farcela. E non mi buttai anche perché l’idea di me che galleggiavo cadavere fra le carogne dei gatti era insopportabile. Forse, non mi sono suicidata per vanità".
Da allora, però, l'atteggiamento della donna è completamente cambiato. Oggi Marina combatte contro il cancro con coraggio e fierezza ed il recente appello lanciato a "Pomeriggio 5" è solo uno dei tanti messaggi che negli ultimi anni ha rivolto a coloro che, come lei, si trovano a lottare contro questa malattia.

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