La dottoressa Eva Carneiro infiamma Napoli e medica il Chelsea
Da ieri sera non si parla d’altro che della schiacciante vittoria del Napoli sul Chelsea, un 3 – 1 già leggenda tra gli spalti del San Paolo e tra i tifosi soddisfatti ed ancora increduli di vedere un risultato che da forza e splendore, all’avventura in ascesa degli azzurri in Champions League. Ma il trionfo calcistico del Napoli è stato accompagnato anche da una parentesi rosa, che ha catalizzato l’attenzione di tifosi e stampa, di calciatori e addetti ai lavori. Si tratta di Eva Carneiro, la dottoressa del Chelsea che ha rubato la scena con “un’invasione di campo” durante gli scontri di Drogba e Campagnaro e successivamente con l’infortunio di Juan Mata, catturando il pubblico partenopeo che dagli spalti non ha potuto prescindere dal notare la sua bellezza. In men che non si dica la dottoressa è divenuta icona di bellezza della giornata, pullulano foto e pagina fan su di lei, già ribattezzata “La dottoressa hot del Chelsea”, spuntano fuori anche delle foto sexy , che però, ad un più attento riscontro non corrispondono con la vera immagine di Eva Carneiro, riconoscibile in più scatti con la tuta d’ordinanza della sua squadra.
Il suo volto non è nuovo alla panchina dei blues, dove lavora dal 2009, fianco a fianco con la squadra capitanata da Andrè Villas-Boas. Mai come dopo ieri sera il suo ruolo sembra essere quello di addolcire la sconfitta per la squadra inglese, che ha individuato in lei un simbolo di salvezza. Il suo viso è determinato e non si perde d’animo mentre è concentrata con il primo soccorso ai giocatori in campo, che appaiono gratificati dalle sue cure d’oro. Mora, origini latine e una carriera che inizia nel calcio femminile inglese e prosegue nell’assistenza agli atleti britannici durante le Olimpiadi di Pechino del 2008. Intanto Eva è già sulla bocca di tutti: i napoletani ironizzano: “Ecco cosa ci è piaciuto del Chelsea!”, incoronando la Carneiro come la più sexy della serata, onore e merito rispetto alla squadra che ha dovuto soccombere alla vittoria azzurra, ma che almeno ha da chi farsi lenire le ferite.