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La migliore amica muore di cancro: “Sono tornata a vivere grazie a Beyoncé”

Fanpage.it ha intervistato Gina Zammit, la blogger che nel 2013 è sprofondata in uno stato depressivo. La sua migliore amica, Jena Marie Furlong si è spenta a soli 29 anni, dopo una lunga battaglia contro un cancro al seno. Grazie alla musica di Beyoncé, Gina ha trovato la forza di ricominciare. Oggi crea piatti vegani ispirati alla cantante e ai suoi successi.
A cura di Daniela Seclì
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Jena Marie Furlong (a sinistra), Gina Zammit (a destra)
Jena Marie Furlong (a sinistra), Gina Zammit (a destra)

Gina Zammit è l'editor di HamletHub, spesso interviene in diversi programmi televisivi dove parla di viaggi e cibo. Circa due anni fa, però, ha dovuto affrontare una grande tragedia. La sua migliore amica, Jena Marie Furlong, si è spenta dopo una dolorosa battaglia contro un cancro al seno. Aveva solo 29 anni.

Il 16 ottobre del 2013, Gina ha detto addio a quella ragazza con la quale aveva condiviso confidenze e momenti speciali. Quell’evento, ai suoi occhi inaccettabile, l’ha portata a sprofondare in uno stato depressivo. Mai avrebbe pensato che l’aiuto per venirne fuori sarebbe arrivato – indirettamente – da una star come Beyoncé. Fanpage.it l'ha intervistata.

DS: Raccontaci della tua amicizia con Jena.

Jena aveva solo 29 anni quando è morta. Era il 16 ottobre del 2013. La nostra amicizia durava da almeno dieci anni. Ci siamo conosciute il giorno in cui abbiamo prestato giuramento alla stessa associazione studentesca femminile della Pennsylvania State University. Mi sento così fortunata a conservare tanti bellissimi ricordi con Jena. Se dovessi scegliere il più bello tra tutti, di sicuro sarebbe il giorno del mio venticinquesimo compleanno. Lo abbiamo festeggiato insieme, avventurandoci a Las Vegas.

DS: Come è cambiata la tua vita dopo la sua morte?

Per me e Jena non c’era giorno che passasse senza confidarci. Da quando non c’è più, ogni momento per me è una vera e propria lotta. Per tanto tempo mi sono sentita depressa. Ero arrabbiata perché la sua vita è stata troppo breve ed è stata spezzata così dolorosamente. A volte mi sentivo totalmente sopraffatta dal dolore.

DS: In che modo, la musica di Beyoncé ti è stata di aiuto?

Mi ha riportata alla vita. A dicembre di quello stesso anno, uscì il suo nuovo album che conteneva 14 brani e 17 video. Stranamente, sembrava ripercorrere tutte le emozioni che stavo provando. In uno dei video Beyoncé ritrae la morte di un amico. In un altro, invece, canta l’importanza di abbracciare la persona amata prima che i riflettori si spengano. Quell’album era la mia fuga alla fine della giornata. In quel periodo, Beyoncé parlava spesso della sfida dei 22 giorni vegani. Ho accettato la sfida e concentrandomi su quello, riuscivo a pensare di meno al mio dolore. Mi ha dato l’entusiasmo per programmare e portare a termine i miei obiettivi.

DS: Avevi già sperimentato la cucina vegana o per te era qualcosa di nuovo?

No, prima di iniziare la sfida non ero vegana, ma da circa due anni avevo adottato una dieta che prevedeva di mangiare più verdura. Dopo aver portato a termine la sfida di Beyoncé mi sentivo in maniera fantastica. Non solo perché avevo raggiunto il traguardo, ma soprattutto perché non mi ero mai sentita così in salute e carica in vita mia.

DS: Alla fine hai deciso di creare tu stessa 21 piatti vegani ispirati ai brani dell’album di Beyoncé e ai più grandi successi di Jay-Z. Se dovessi consigliarne uno ai lettori di Fanpage.it, quale sceglieresti?

Ho messo il mio cuore e la mia anima nella creazione di quelle ricette, ma se dovessi sceglierne una, punterei sul piatto che in genere servo ai miei amici. L’ho chiamato "No Angel" ed è ispirato al singolo omonimo di Beyoncé. Si tratta di tacos con patate dolci, rese più gustose da coriandolo, paprika affumicata, cumino, succo di lime e fagioli neri.

DS: Cosa ti senti di dire a chi ha perso una persona cara e fa fatica a ricominciare?

Siate gentili con voi stessi e concedetevi il tempo per piangere la sua morte. Le distrazioni possono aiutare tanto, ma c’è sempre bisogno di un po’ di tempo per superare il lutto. Quando vi sentirete pronti, iniziate a stabilire dei piccoli obiettivi. Potrebbe essere – come nel mio caso – una sfida vegana, correre una maratona, raccogliere fondi per un’opera benefica. Qualunque cosa voi scegliate di fare, assicuratevi che sia qualcosa a cui tenete e che in qualche modo onori la memoria del vostro amico.

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