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Laura Pausini: “Non mi sposerò se non potrà farlo anche la mia amica lesbica”

Nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’album Simili, Laura Pausini ha detto la sua sul diritto al matrimonio delle coppie omosessuali e sulla mancata apertura della Chiesa.
A cura di Daniela Seclì
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Nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'album Simili, Laura Pausini ha parlato dei diritti delle coppie omosessuali. Quando il giornalista Ernesto Assante le ha chiesto se il titolo della sua nuova fatica discografica fosse anche un riferimento a questioni di natura politica e sociale, l'artista ha replicato:

"Non sono una cantante politica ma ho le mie idee – che peraltro ho sempre detto – e riguardano i diritti umani. La mancanza di una legge in Italia che riconosca i matrimoni tra persone dello stesso sesso, mi fa molto innervosire: sono passati troppi anni per continuare a non capire, per essere ancora così ottusi e chiusi. E l’Italia da questo punto di vista è uno dei Paesi più antichi".

Da dieci anni ormai, Laura Pausini e legata al musicista Paolo Carta. Il loro amore è stato coronato dall'arrivo della piccola Paola. Per il momento, però, la cantante non ha alcuna intenzione di convolare a nozze:

"Qualche giorno fa, in un’altra nazione, mi hanno chiesto perché non mi sposo. Sono 10 anni che sto con una persona e stiamo bene così, non abbiamo bisogno di un documento per certificare il nostro amore. Magari in futuro ci servirà per ragioni burocratiche, ma finché non diventa necessario preferisco non farlo perché il mio diritto non è uguale a quello della mia migliore amica che è lesbica e che invece vorrebbe sposarsi".

Laura Pausini: "La Chiesa dovrebbe aprirsi alle coppie omosessuali, Dio ci ha insegnato che siamo simili"

Intervistata da Repubblica, ha ribadito il suo disappunto nei confronti del cattolicesimo che continua a non aprire le porte alle coppie omosessuali:

"Mi dispiace perché sono nata in quella chiesa, ma più vado avanti e più mi rendo conto che siamo troppo bloccati. Dio ci ha insegnato che siamo simili e invece mi rendo conto che non siamo trattati tutti nella stessa maniera, come esseri umani. Mi sono avvicinata, però, alla chiesa valdese perché è una religione molto aperta e aggiornata".

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