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Loredana Bertè querelata da suo zio: un milione di euro di risarcimento

Lo zio e la cantante in tribunale per le parole da lei usate nei suoi confronti nel libro autobiografico “Traslocando”. Lui ha chiesto 500mila euro alla nipote e 500mila alla casa editrice Rizzoli.
A cura di G.D.
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Loredana Bertè torna in tribunale a Padova per la querela di suo zio, da lei definito "poco di buono" e come uno "che entrava e usciva di galera" nel libro autobiografico "Traslocando – È andata così" pubblicato da Rizzoli nel 2015. Rodolfo Dato, questo il nome del fratello della madre della cantante italiana, oggi ha 76 anni e non ha gradito i racconti di sua nipote con cui, stando alle sue dichiarazioni, non avrebbe alcun rapporto da oltre 20 anni. Tra le frasi che l'uomo ha presentato in procura, c'è anche un passaggio che riguarda la memoria della nonna della giudice di "Amici", morta 58 anni fa.

Mia nonna aveva un sacco di galline e sapeva come difendersi dallo zio Rodolfo. Sotto la gonna aveva cucito delle tasche interne, piangeva miseria ma a sera quando si spogliava dal nascondiglio uscivano i risparmi, rotoli di denaro che rivelavano ricchezze inaspettate. Viveva tra il pollaio e l’uscio della stamberga.

Lo zio di Loredana Bertè ha chiesto 500mila euro a sua nipote e 500mila euro alla Rizzoli, che ha pubblicato l'autobiografia. Nello scorso dicembre anticipò l'azione legale ad Adnkronos, esprimendo le sue sensazioni in un comunicato e rivelando di aver trovato l'appoggio di sua sorella Leda, la maggiore delle Bertè.

Ho deciso di denunciare mia nipote Loredana Bertè per diffamazione aggravata, calunnia e falso nei miei confronti e nei confronti di mia madre, Maria Domenica Zuco, per le informazione errate, lesive della mia persona, contenute nel libro ‘Traslocando. È andata così', scritto da mia nipote Loredana. A pagina 22 del libro, Bertè scrive che “nonna sapeva come difendersi da zio Rodolfo, un poco di buono che entrava e usciva dalla galera e gli prendeva tutti i soldi”. Mia nipote fa riferimento agli anni '50, ma io, in quel periodo, ero minorenne e incensurato e non ero mai andato in galera. Bertè offende anche mia madre definendola “brutta”. Domani mi vedrò con il mio avvocato. Al mio fianco ci sarà anche Leda Bertè, la sorella più grande di Loredana, che condivide con me le ragioni della mia denuncia.

Nell'autobiografia, Loredana ha attaccato anche suo padre definendolo un "violento" che "entrava in camera e si masturbava guardando Mimì".

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