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Marine Le Pen accusa Madonna di nazismo

La leader del Fronte Nazionale ha ritenuto offensive le immagini usate da Madonna nel suo MDNA Tour 2012, che la rappresentano con una svastica sulla fronte. Le Pen ha intenzione di muoversi per vie legali contro la cantante.
A cura di Laura Balbi
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La leader del Fronte Nazionale ha ritenuto offensive le immagini usate da Madonna nel suo MDNA Tour 2012, che la rappresentano con una svastica sulla fronte. Le Pen ha intenzione di muoversi per vie legali contro la cantante.

Il concerto di Madonna che ha mandato Tel Aviv in delirio non ha fatto parlare di se solo per la grandezza dello show, ma anche per alcune immagini dal contenuto discutibile, che hanno offeso alcuni personaggi di rilevanza internazionale. A sentirsi particolarmente colpita dalla carrellata di immagini in sovraimpressione sul brano Nobody knows me, la leader dell’estrema destra francese Marine Le Pen. Tra le immagini la Le Pen viene raffigurata con una svastica nera sul volto, e subito dopo viene proiettata una foto di Hitler.

La leader del Fronte Nazionale ritiene inaccettabili ed offensive le immagini, che tendono a screditare il suo operato. Il suo partito ha riscosso voti da un quinto dei cittadini francesi e la Le Pen adesso teme che Madonna possa riproporre il suo show anche in terra d’oltralpe. La leader del movimento ha accusato la pop star di nazismo e antisemitismo, ed ha commentato:

Madonna è una vecchia cantante che ha bisogno di far parlare di se. Si capisce il motivo per cui è arrivata a uno show così estremo.

Il MDNA Tour 2012 prevede ancora 80 spettacoli in tutto il mondo, tra cui la data del prossimo mese a Parigi.

Marine Le Pen intende evitare il peggio, e non si è limitata ad esprimere il suo disappunto pubblicamente; ha dichiarato che agirà per vie legali pur di impedire a Madonna di utilizzare la sua immagine nella coreografia del concerto. Il video in questione intende essere un segnale di forte dissenso contro i mali e l’odio che opprimono l’umanità: sono incluse scene di violenza contro gli omosessuali, nonché altri personaggi cardine a livello internazionale come il leader cinese Hu Jintao e il papa Benedetto XVI, intervallate da immagini di guerra e distruzione.

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