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A lezione di Facebook (e di GTA) da Frank Matano [VIDEO]

Intervistare Frank Matano giocando a GTA non succede tutti i giorni. Prendere lezioni di Facebook da lui e capire le nozioni base per avere una vita social di successo, nemmeno. Io ho fatto tutto in due ore e questo è il risultato.
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A cura di Micol Ronchi
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Quando mi hanno chiesto di intervistare quell'anima folle di Frank Matano mi ha preso per un istante un attimo di panico: io con Frank ho condiviso dei gamberetti in salsa rosa alle tre di notte, in una Milano semi-estiva e semi-deserta insieme a un ridanciano gruppo di amici, dopo aver consumato con allarmante indifferenza due pizze al salame e quattro birre. Non credo di avergli sentito fare un solo discorso serio da quando, più o meno, lo conosco. Non che io sia una persona dotata di incredibile serietà professionale, ma di fronte a questo incontrollabile e chiaramente predisposto alla pazzia spirito anglo-partenopeo il dubbio e l'incertezza de "portà a casa un'intervista coerente" si sono fatti irrimediabilmente sentire. Per un lungo momento mi sono domandata se per l'uomo autore del cultweb, "Scoregge sui politici" fosse fattibile rilasciare un'intervista non dico semi-seria ma quanto meno logica. Mi sono fatta coraggio e autoconvinta che sarebbe andata benissimo. Ed è andata benissimo come potrete vedere. Il mio subconscio aveva pienamente ragione.

Nel fantastico mondo GTA – Mr Matano è stato amabile, composto e disponibile. Io, invece, di fronte a quell'istigazione a delinquere legalizzata di "GTA" sono impazzita. Letteralmente. Mentre bevevamo un più che accettabile caffè (servito in delle meravigliose tazzine azzurre che il padrone di casa ha definito adorabili) e mentre in tono convincente Frank dichiarava che non ci fosse nulla di male nel fatto che lui avesse recentemente aperto un canale di gaming su youtube, io ho coscientemente accantonato la serietà professionale e ceduto in via definitiva alla tentazione di provare "GTA" mentre la nostra chiacchiera proseguiva. Vorrei sottolineare che non è colpa mia se l'intervista da quel momento in poi assume toni incoerenti, ma la consolle era lì, ferma e desolatamente spenta. Perfino io, donna all'antica e senza cuore, mi turbo di fronte ad una visione così anomala. Ho chiesto a Frank di farmi da tutor mentre con sempre meno attenzione cercavo di intervistarlo.

La "fuga di cervelli" – Durante i miei ripetuti tentativi di far andare dritto un camion dei rifiuti Frank rispondeva placidamente alle mie domande, sempre più sconnesse. Da "Fuga di Cervelli" con Paolo Ruffini nella parte del cieco e Willwoosh in quella dell'improbabile spacciatore, all'esperienza per lui più importante e costruttiva con "le Iene" l'intervistato non ha perso un colpo , ha risposto a tutto in modo brillante mentre l'intervistatrice perdeva anni di vita del tentativo , fallito, di mantenere una dignità, mentre il suo personaggio veniva massacrato di botte da un vecchio con un bastone. Tra una domanda, una crisi di panico e una risposta sensata, Frank ha anche seriamente tentato di insegnarmi a far andare in avanti una macchina con la playstation. Esperimento ovviamente fallito per il semplice fatto che ora come ora al massimo riesco a spostare qualunque tipo di veicolo, e devo riconoscere piuttosto bene, in retromarcia.

"Facebook for dummies" – Perle di saggezza come "Gli hater sono tra noi. Ci beviamo in caffè la mattina" e le "lezioni di facebook for dummies" sono state partorite dalla mente dell'intervistato senza che io dovessi fare il ben che minimo sforzo per tirargliele fuori. L'intervista si è conclusa nel momento in cui il mio personaggio, un ometto con maglia arancione anonima e jeans, si è , credo volontariamente, suicidato contro una moto. Uscendo da casa di Frank, con "GTA" e la morte del mio "omino anonimo" ancora in testa, ho seriamente pensato di forzare la portiera della macchina di Matano, tanto per fargli un dispetto; era lì, indifesa, bianca e di proprietà di uno che aveva passato mezz'ora a ridere delle mie scarse doti come giocatrice di playstation.

Gli haters sono tra noi e lui ci aveva appena bevuto il caffè. Tutto , finalmente, filava.

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