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Mike Tyson choc: “Fui violentato quando avevo 7 anni”

Arriva con la potenza di un fulmine la confessione di Mike Tyson che rivela di essere stato sessualmente abusato quando aveva solo 7 anni.
A cura di Stefania Rocco
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A 7 anni sono stato abusato sessualmente da uno sconosciuto che mi braccò sulle strade di Brooklyn”: poche parole che hanno la potenza di una bomba quelle pronunciate da Mike Tyson nel corso di un’intervista radiofonica concessa alla SiriusXM's Opie Radio. Il celebre pugile, campione sul ring, ammette di essere stato violentato quando era solo un bambino. Il pubblico che lo segue da anni, ammirandone le gesta sul campo, sa che la sua è stata un’infanzia complessa ma della violenza sessuale subita non aveva mai parlato, almeno non pubblicamente. All’epoca era solo un ragazzino ma anche oggi che di anni ne ha 48, Tyson non sa dire se quell’esperienza l’abbia o meno segnato. Semplicemente, ha provato a seppellirla, riuscendoci fino a oggi. La confessione fatta a bruciapelo è stata seguita da qualche attimo di silenzio imbarazzato, un momento che il pugile ha dissipato spiegando:

Ero piccolo, lui era una persona anziana. Come reagii? Semplicemente continuando a vivere la mia vita. Non avevo alternative. Se mi ha segnato? Non lo so, forse. Non ci penso, non voglio pensarci. Parlarne non mi crea imbarazzo, non me ne vergogno.

L’infanzia del pugile d’acciaio

Iron Mike, questo il nome che la stampa e i fan gli hanno affibbiato viste le sue prodezze sul ring, ha avuto una giovinezza tutt’altro che tranquilla. La sua storia è stata raccontata nel film sulla sua vita diretto da Spike Lee, un film che racconta l’infanzia del pugile e il percorso intrapreso prima di diventare un campione. Della violenza che Mike racconta di aver subito, però, non si fa alcuna menzione. Ex bad boy, Tyson era un ragazzino “di strada”. La sua vita fu condizionata dall’abbandono del padre che lasciò tre figli e la compagna Lorna, madre di Mike, per ricostruirsi una vita insieme alla sua amante. Incapace di provvedere da sola al sostentamento dei tre ragazzi, la madre del pugile si trasferì in uno dei quartieri più malfamati di New York dove provò a trovare rifugio nell’alcol. Abbandonato a se stesso, fu la strada a temprare il carattere di Mike e i furti cui partecipò nonostante fosse solo un bambino. La sua stazza minuta gli consentiva di accedere laddove altri non avrebbero potuto. Fu l’incontro con Muhammad Ali a salvarlo, consentendogli di entrare a fare parte del mondo della boxe, lo stesso che lo ha reso una leggenda.

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