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Monica Lewinsky: “Conseguenze devastanti per l’errore con Clinton, pensai al suicidio”

Monica Lewinsky, l’ex amante di Bill Clinton che fece scoppiare il Sexgate, racconta di aver pensato al suicidio dopo lo scandalo: “Imparai le devastanti conseguenze derivanti dall’essermi innamorata del mio capo”.
A cura di Stefania Rocco
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Il nome di Monica Lewinsky è tristemente noto in tutto il mondo. Si tratta dell’ex stagista della Casa Bianca che finì al centro del Sexgate che sconvolse il mandato di Bill Clinton, presidente degli Stati Uniti. Monica era solo una 22enne quando incontrò l’uomo che all’epoca era il più potente del mondo, restandone ammaliata. Quando gli occasionali incontri sessuali tra loro divennero di dominio pubblico, l’ex stagista divenne la “donna dello scandalo”, quella che fu apostrofata con i peggiori insulti.

Era il 1995 quando la relazione con Clinton cominciò. Tre anni dopo sarebbe scoppiato uno scandalo che fece tremare la Casa Bianca, esponendo Clinton al rischio di “impeachment”. A distanza di più di vent’anni da quel momento, Monica è tornata a mostrarsi in pubblico dopo essersi ritirata a vita privata. Oggi difende le vittime di cyberbullismo, una piaga che lei stessa ha vissuto da vicino e che – svela – l’avrebbe addirittura spinta a pensare al suicidio. Intervistata a Sidney nel corso dell’Australian Association of National Advertisers, la Lewinsky bolla l’accaduto come un errore del quale si è profondamente pentita:

All'età di 22 anni mi innamorai del mio capo e a 24 anni ne imparai le devastanti conseguenze. Non passa giorno che non mi torni in mente il mio errore e mi pento profondamente di quell'errore.

Monica ha ricordato quegli anni, il periodo in cui gli insulti ricevuti quotidianamente la spinsero addirittura a pensare di togliersi la vita. Non l’ha fatto, ma la sua reputazione è rimasta inevitabilmente danneggiata da quello scandalo. Le sue dichiarazioni arrivano a pochi giorni dalle elezioni presidenziali americane che vedranno Hillary Clinton, attuale moglie di Bill, concorrere al ruolo di Presidente degli Stati Uniti contro Donald Trump.

Il sexgate americano

Lo scandalo americano targato Lewinsky esplose nel 1998 quando Linda Tripp, amica dell’ex stagista che lavorava presso il Dipartimento della Difesa, decise di rendere pubbliche alcune registrazioni telefoniche che provavano la relazione tra Monica e l’ex Presidente. L’ex stagista ammise la relazione con Clinton che, dopo aver tentato di negare le accuse, si ritrovò costretto a confermarle pubblicamente in un discorso alla nazione. Tra i due non ci sarebbe mai stato alcun rapporto sessuale completo, solo del sesso orale praticato dalla Lewinsky a Clinton in circa 10 occasioni, sufficienti a incrinare la sua credibilità per sempre.

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