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Moreno risponde alle accuse di Miss Simpatia: “Non l’ho aggredita, è tutto falso”

Denunciato da Sandra Piacentini, in arte Miss Simpatia, per aggressione e minacce, Moreno Donadoni respinge con forza ogni accusa: “Abbiamo litigato, ma non ci sono state aggressioni, né violenze. Ho dato mandato ai miei avvocati di tutelarmi in sede legale”.
A cura di Valeria Morini
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Poche ore fa, il mondo della musica italiana è stato scosso da una sconvolgente dichiarazione della rapper Miss Simpatia sulla sua pagina Facebook.  Sandra Piacentini, questo il vero nome della cantante, ha accusato il collega Moreno Donadoni, in arte semplicemente Moreno, di averla aggredita a insultata pesantemente a Madrid, durante lo scalo di un viaggio di ritorno dal Messico, tanto da spingerla a denunciarlo presso le autorità spagnole.

Parole volgari, minacce di morte e violenza fisica ("mi ha strappato i capelli, ha cercato di spezzarmi le dita"): queste le accuse fatte a Moreno, che ora ha respinto ogni parola della collega con una dura replica social. La versione del giovane artista lanciato da "Amici" di Maria De Filippi è completamente diversa:

A seguito della pubblicazione di alcune notizie false e gravemente lesive sia del mio onore di uomo che della mia immagine di artista, intendo chiarire questa assurda vicenda (avendo già demandato alle sedi opportune l’individuazione delle relative responsabilità). Si, è vero, io e la Signora Piacentini siamo partiti per il Messico insieme e, al ritorno, durante lo scalo a Madrid, abbiamo litigato. La discussione è nata perché non ci siamo trovati all'appuntamento per andare in aeroporto. Ho sbagliato perché mi sono innervosito e sono volate parole di troppo. Dopo avermi offeso pesantemente, la Signora Piacentini mi ha spinto, io mi sono aggrappato a lei e le ho afferrato una mano per non cadere.

Moreno: "Mai portato in carcere"

L'episodio, spiega Moreno, risale allo scorso 22 marzo. Il rapper smentisce con forza anche la dichiarazione secondo cui sarebbe stato tradotto per alcune ore in carcere.

Era il giorno dell’attentato a Bruxelles, c’era molto nervosismo intorno a noi e i toni della discussione hanno attirato l'attenzione della polizia aeroportuale: siamo stati fermati e interrogati entrambi. Ho appreso solo dopo che era stata sporta una denuncia contro di me. Non sono mai stato portato in carcere e dopo un paio di ore eravamo in giro per l’aeroporto, cercando un volo che ci portasse a casa. Non avendolo trovato, ognuno di noi ha prenotato un diverso albergo.

Un altro particolare della ricostruzione di Moreno contrasta completamente con quella di Miss Simpatia. A quanto sostiene lui, tra i due ci sarebbe stato un incontro riappacificatore poco dopo in albergo.

Ciononostante, la Signora Piacentini mi ha chiesto di raggiungerla in camera, dandomi l’indirizzo del suo albergo (singolare che abbia invitato in camera il suo aggressore! Strano anche che, vedendomi arrivare, non abbia chiamato la polizia o che mi abbia aperto la porta della camera, no?). In albergo da lei abbiamo parlato e abbiamo fatto pace (almeno lo pensavo). Non ci sono state aggressioni, né violenze né occhi neri (come confermato dalla stessa Piacentini che ha provato prima a far credere di avere un occhio incerottato dovendo poi ricorrere ad attribuire la benda ad una congiuntivite improvvisa). Purtroppo non è la prima volta che la Signora Piacentini tira in ballo persone che lavorano nel settore della musica per attirare l’attenzione. Non sto al suo gioco e chiarisco che – contrariamente da quanto da lei dichiarato nella copia del verbale del quale ho appena appreso l’esistenza – non è in corso con la Signora Piacentini alcuna relazione sentimentale, come la stessa ha persino dichiarato. Ho dato mandato ai miei legali di tutelarmi in seguito a questo grave episodio di strumentale e studiata denigrazione nei miei confronti.

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