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Nicoletta Romanoff: “Un reality? Non è il mio lavoro, e comunque non mi hanno mai invitato”

Nicoletta Romanoff, attrice di cinema ed ex compagna di Giorgio Pasotti, nega di poter mai partecipare a un talent show: “No, non è il mio lavoro. Comunque non mi hanno mai invitato”.
A cura di Stefania Rocco
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Attrice impegnata al cinema e a teatro, Nicoletta Romanoff nega che l’idea di partecipare a un reality come l’Isola dei famosi o il Grande Fratello Vip l’abbia mai sfiorata. Personaggio eclettico che si districa con facilità e impegno tra i suoi ruoli di madre e donna in carriera, Nicoletta prese parte in passato al talent show Altrimenti ci arrabbiamo di Milly Carlucci. Si tratta di una trasmissione tv andata in onda nel 2013, una specie di talent che prevedeva la presenza di 10 vip impegnati a cimentarsi in diverse discipline appoggiati da dieci tutor d’eccellenza, tutti adolescenti. Rispetto a quella trasmissione, la Romanoff confida al settimanale F di avere un buon ricordo:

Stupendo. Non era un vero talent: era un programma che lasciava spazio ai bambini i quali insegnavano a noi adulti la loro arte, ciò in cui erano più portati. Il punto di vista di un bambino è sempre il punto di vista più libero in assoluto!

Cimentarsi in format differenti, però, sarebbe un’idea lontana da quello che considera essere il suo lavoro: “No, non è il mio lavoro. Comunque non mi hanno mai invitato”.

La Romanoff è madre di tre figli, sebbene abbia solo 38 anni. Francesco e Gabriele, di 17 e 16 anni, sono nati dal matrimonio con Federico Scardamaglia, mentre Maria, l’ultimogenita di 7 anni, dalla relazione con Giorgio Pasotti. L’attrice, oggi legata all’allenatore di rugby Federico Alverà, non ama differenziare la sua vita di donna in carriera dalla sua attività di mamma:

Non mi piace dividere la vita in compartimenti. La vita è una e unica. E io ho due anime opposte che tento di tenere insieme. Ci sono momenti migliori e momenti peggiori, non riesco a fare scissioni così nette. Il mio profilo Instagram è un insieme di tante cose. Si può essere mamme, lavorare ed essere fiere del proprio lavoro, si possono infornare cento torte e intanto studiare un copione. Io tendo a includere piuttosto che a escludere. È così che si può arrivare a essere tridimensionali.

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