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Noemi: “Un figlio? Per ora no, avrebbe bisogno di un nido e io non sto mai ferma”

Noemi ha dichiarato che la guerra contro il suo corpo è finita. Finalmente ha imparato a piacersi. Intervistata da ‘Oggi’, ha parlato anche del desiderio di maternità. Per il momento, però, ritiene la sua vita troppo frenetica per poter accogliere un bambino.
A cura di Daniela Seclì
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Noemi ha rilasciato una lunga intervista al settimanale Oggi. La cantante è fidanzata con il musicista Gabriele Greco e non esclude di diventare mamma un giorno. Questo, però, non è il momento giusto per allargare la famiglia:

"Mia madre mi ha avuto a 21 anni: il nostro è un rapporto splendido che avrei voluto replicare. Ma il mio orologio biologico ancora non ticchetta: sarà che la mia vita è incasinata, non sto mai ferma. E invece credo che un bambino debba avere un nido, un suo quartiere, gli amichetti".

Noemi: "La guerra contro il mio corpo è finita, ora mi piaccio"

Noemi non si preoccupa più dei chili di troppo o di corrispondere a dei canoni di bellezza imposti dai media: "La guerra è finita. È così vero che oggi riesco persino a guardarmi in fotografia: mi guardo e mi piaccio". Ha ricordato, quindi, quel verso della canzone ‘Vuoto a perdere' che Vasco Rossi aveva scritto per lei e che l'aveva ferita: ‘E ora sono qui che guardo, che mi guardo crescere. La mia cellulite, le mie nuove consapevolezze'. Difficile da digerire per lei, che già viveva un rapporto conflittuale con il suo corpo:

"Vasco, con quel verso, mi ha appeso al muro. All’inizio ero disturbata. Ma lui mi assicurò che, nella sua vita, di cellulite non ne aveva mai vista: ‘Solo dei gran bei cu*i. Oggi penso al mio corpo come al letto di un fiume dove tutto si sedimenta: lotto per essere unica, non per rientrare nei canoni di una bellezza stereotipata, che è all’opposto della personalità. […] Sono cresciuta nell’era di Kate Moss, l’epoca dell’ossessione: oggi si sta affermando un nuovo modello, basato su un rapporto sano con cibo e sessualità. Senza le nostre forme non saremmo donne, non vorrete rinunciarci?"

Infine, ha spiegato di trovarsi meglio con le donne che hanno atteggiamenti maschili: "Non sono un’ape regina, e non entro in competizione con le altre. Per questo mi trovo bene con quelle che, come me, sono un po’ maschili negli atteggiamenti: penso a Fiorella Mannoia e a Loredana Bertè, con cui ho cantato all’Arena di Verona. Se sai chi sei, non hai bisogno di marcare il territorio: non è un atteggiamento che appartiene al genere femminile, è solo una reliquia delle donne manager degli Anni 80, che erano uomini mancati".

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