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Nuova tesi sulla morte di Lady Diana: “L’auto su cui viaggiava era da rottamare”

Secondo un libro inchiesta pubblicato da due giornalisti e da un fotografo francesi, lo schianto che portò alla morte di lady D. sarebbe stato causato da problemi all’auto, “un relitto incapace di viaggiare oltre i 60 all’ora” fornito dall’hotel Ritz alla principessa e al compagno Dodi Al-Fayed.
A cura di Valeria Morini
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Sono passati 20 anni dalla morte di Lady Diana, eppure la storia della principessa triste non smette di sollevare dubbi e inchieste. Nuovi inquietanti particolari emergono dal libro "Chi ha ucciso Lady D?", edito in Francia dal 31 maggio e scritto dal fotografo Pascal Rostain (presente al momento dell'incidente nel tunnel dell'Alma) e dai giornalisti del settimanale Paris-Match Jean-Michel Caradech e Bruno Mouron. Non ci sarebbe alcun complotto dietro il decesso della ex moglie di Carlo d'Inghilterra, ma un più banale problema tecnico: l'auto su cui viaggiavano Diana e le altre vittime sarebbe stata da rottamare, addirittura incapace di sostenere una velocità oltre i 60 km all'ora.

"L'auto del Ritz era un relitto, aveva già subito un incidente"

In quella tragica notte del 31 agosto 1997, Lady D. lasciò l'hotel Ritz di Parigi a bordo di una Mercedes S280 fornita dallo stesso albergo insieme al compagno Dodi Al-Fayed, all'autista Henri Paul e alla guardia del corpo Trevor Rees-Jones, unico sopravvissuto allo schianto. "L’auto del Ritz era da rottamare, non sarebbe mai dovuta tornare in circolazione. Era stata incidentata una prima volta, ribaltandosi più volte", ha riferito Rostain ai microfoni di radio RTL.

Il libro ricostruisce il destino dell'autovettura, acquistata dal direttore di un’agenzia pubblicitaria, Eric Bousquet, e rubata appena tre mesi dopo l’acquisto. La polizia la ritrovò pochi giorni dopo, semidistrutta da un incidente. Risarcito Bousquet, la macchina sarebbe dunque stata consegnata a un demolitore ma, probabilmente per ragioni economiche, qualcuno avrebbe pensato bene di ripararla e reintrodurla sul mercato. Ed ecco che il viaggio della Mercedes si conclude con l'acquisto da parte di un’agenzia che presta servizio esclusivo per il Ritz, proprio l'albergo in cui pernottarono Diana e Dodi, di proprietà del padre di quest'ultimo Mohamed Al-Fayed. La versione di Rostain, Caradech e Mouron getta dunque una nuova luce su quegli eventi e sembra attribuire buona parte della responsabilità allo stesso hotel, colpevole di aver fornito un mezzo che sarebbe stato "un relitto".

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