Pamela Anderson contro il porno: “Pericolo senza precedenti, chi lo guarda è sfigato”
Ci si potrebbe aspettare un violento attacco al mondo della pornografia da parte di qualche associazione religiosa o da gruppi che tutelano i minori. Chi avrebbe mai immaginato, invece, che la più pesante condanna nei confronti dell'industria pornografica negli ultimi tempi sarebbe arrivata da Pamela Anderson. Proprio la mitica CJ di "Baywatch", icona degli anni Novanta per il suo fisico mozzafiato – e spesso esposto – nonché storica protagonista sulle pagine di Playboy, ha accusato con forza il mondo hardcore dalle pagine del Wall Street Journal, in un editoriale co-firmato con il rabbino Shmuley Boteach.
Il modo in cui è disponibile gratuitamente, accessibile in maniera anonima e facilmente disseminata, rende la pornografia oggi un pericolo senza precedenti. Chiudere oggi tramite delle leggi il vaso di Pandora del porno è impossibile, è troppo tardi. Ma la gente deve parlarne e insegnare ai propri figli che chi ne fa uso è uno sfigato, che è uno spreco di energie e uno sfogo senza uscita per le persone troppo pigre per vivere una vera sessualità sana.
Il veemente articolo parte da una critica all'ex deputato del Congresso Anthony Weiner, travolto alcuni anni fa da uno scandalo sessuale causato da alcune foto piccanti e dalle rivelazioni della pornostar Ginger Lee. Tante le critiche ricevute, da parte di lettori che accusano la Anderson di ipocrisia, dopo le sue apparizioni senza veli su Playboy o i famigerati sex tape che la videro protagonista insieme all'ex Tommy Lee. Lei, però, non demorde e ribadisce dal suo sito la necessità di fare qualcosa: "Mi impegno a proteggere gli schiavi dell’industria del sesso".
