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Paola Turci: “Ho desiderato un figlio, oggi ringrazio il cielo di non stare con un uomo”

La cantante si racconta a Vanity Fair parlando di maternità, dell’incidente che le ha cambiato la vita e del suo rapporto con la nudità: “A Sanremo avrei voluto slacciarmi la giacca e restare così, senza camicia, senza niente”.
A cura di Andrea Parrella
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Paola Turci sta vivendo un momento d'oro, dal punto di vista artistico e quello personale, viste le recenti dichiarazioni nelle quali ha deciso di aprirsi e raccontare gli anni difficili subito successivi all'incidente avuto in auto, nel 1993, quello che le rovinò il volto, facendole rischiare, tra l'altro, conseguenze ben più serie. A Vanity Fair ha raccontato ancora una volta quanto accaduto quel tragico ferragosto e del sentimento nei confronti di quella giornata:

Ero incazzata nera. Guidavo sulla Salerno – Reggio Calabria, dovevo caricare il cellulare, mi sono distratta dalla strada e subito dopo è stato troppo tardi. Ci sono voluti anni perché ammettessi la debolezza, smettessi di fare finta, mi dicessi "mi amerò lo stesso". Mi dicevano: "Sei fortissima, sei bravissima. Come fai? Che coraggio!". Reagivo isterica: "Sì, sì, sono tranquilla". Quando invece non lo ero per niente. Nei Ferragosti successivi, ho sempre brindato. Da allora, il 15 agosto è il mio secondo compleanno.

E' una Paola Turci a tutto tondo, che parla del suo essere donna e del dispiacere di non essere mai stata mamma: "Un figlio? Ad un certo punto, arriva la resa. Ti dici: "La menopausa è quasi qui e se non ho fatto di tutto per averlo è perché in fondo non l'ho mai voluto davvero". Un bambino, l'ho desiderato una volta sola. Ero innamorata ma lui ne aveva già uno e non si è fidato di me. Oggi ringrazio il cielo. Stare con un uomo no, ma proprio no. Specie con quelli che adesso sembrano innamoratissimi. L'amore ha deviato, ha cambiato indirizzo. Quella passione che sentivo per un fidanzato ora si rivolge ad altre persone: nipoti e amici".

La nuova fiducia in se stessa l'ha portata anche a fare gesti importanti, come spogliarsi proprio per Vanity Fair, in copertina, qualcosa che tra l'altro aveva immaginato proprio per Sanremo, sognando un gesto di rottura dettato proprio da questa nuova fiducia in se stessa: "Avrei voluto slacciarmi la giacca e restare così, senza camicia, senza niente. Non l'ho fatto perché non l'ho ritenuto giusto, né possibile. Anni fa, a Playboy dissi no. Oggi saprei come spogliarmi. A quest'età sa di assurdo, di quasi impossibile".

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