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Paris ha tentato il suicidio perché forse non è figlia di Michael Jackson?

Il tentativo di suicidio di Paris Jackson è uno dei temi più scottanti degli ultimi tempi. Nei paesi anglosassoni non si parla d’altro e fioccano indiscrezioni, racconti di persone che hanno vissuto da vicino la sua quotidianità e dichiarazioni di chi per primo l’ha soccorsa.
A cura di Simona Saviano
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Il tentativo di suicidio della giovanissima Paris Jackson si tinge di giallo. Nei paesi anglosassoni non si parla d'altro e fioccano indiscrezioni, racconti di persone che hanno vissuto da vicino la quotidianità della figlia di Michael e Debbie Rowe e dichiarazioni di chi per primo l'ha soccorsa. Nello specifico il quotidiano DailyMail ha ricostruito minuziosamente quella che potrebbe essere una delle cause del tentativo di suicidio avvenuto nel quarto anniversario dalla morte di Jacko, ovvero l'ombra e il sospetto che Paris non sia realmente figlia del Re del Pop. A lanciare la "bomba" è stata la AEG, ovvero la compagnia Anschutz Entertainment Group che si occupa di spettacoli live, finita nell'occhio del ciclone e accusata di aver provocato la morte del cantante. Nello scorso aprile la AEG dichiarò di avere tra le mani le prove inconfutabili che dei tre ragazzi solo Blanket avrebbe il DNA di Michael e sarebbe pronta a trascinare l'intera famiglia in tribunale pur di dimostrare la verità.

"Il suo tentativo di suicidio è stata una richiesta di attenzione" – I poliziotti, stando ad una fonte del sito web TMZ, che per primi hanno soccorso la 15 enne, hanno classificato l'episodio come "tentativo di suicidio", ma dai rapporti si legge che non aveva intenzione realmente di uccidersi, la sua è stata una disperata richiesta di aiuto e di attenzione. Si legge testualmente dai rapporti del dipartimento di polizia di Los Angeles: "La giovane voleva attenzione, la sua chiamata al centralino è un'evidente prova che voleva essere salvata". Lo stesso sito web racconta che Paris era cosciente quando l'ambulanza è arrivata a casa sua e non ha opposto alcuna resistenza.

La vita blindata di Paris Jackson – Il quotidiano inglese DailyMail racconta, con grande minuzia, alcune dinamiche interne del "clan". Attualmente la 15 enne è sotto la custodia legale di sua nonna Katherine e del cugino TJ, figlio di Tito Jackson. Alcune fonti hanno dichiarato alla rivista che Paris avrebbe voluto chiedere l'emancipazione dai suoi tutori. La vita della giovane viene dipinta come "blindata", con guardie del corpo a seguirne ogni spostamento: dal college a Buckley che frequenta, fino agli amici di cui si circonda, rendendo la sua vita come rinchiusa in una bolla di sapone. Inoltre, ci sarebbe una particolare attenzione "militare" alle sue uscite dal parrucchiere: per evitare che a qualcuno venga in mente di prenderle dei capelli e farli analizzare per testare la paternità con Jacko o venderli su eBay, solo pochissime persone fidate possono avvicinarsi a lei in tal senso e impugnare le forbici.

Paris Jackson e sua madre biologica Debbie Rowe
Paris Jackson insieme alla sua madre biologica Debbie Rowe su Instagram

Il riavvicinamento tra Paris Jackson e Debbie Rowe – A ciò si aggiungerebbero delle frizioni con la sua famiglia a causa del riavvicinamento tra madre e figlia, la cui somiglianza è innegabile: la scorsa primavera Paris ha trascorso il suo compleanno con mamma Debbie, con la quale i rapporti erano stati tagliati dal 2009. In un social network la giovane aveva così commentato l'incontro: "Sono così contenta di aver rivisto mia madre. E' come se avessimo una grande affinità e come dicevo le somiglio tanto. E' stato fantastico rivederla dopo tutti questi anni. La adoro". Le due avrebbero trascorso diversi weekend nel ranch in California della Rowe e la 15 enne avrebbe chiesto il permesso alla sua famiglia di trascorrere l'estate da lei: in quel ranch si sentirebbe finalmente libera, circondata da animali e senza guardie del corpo. Tutti questi elementi darebbero il senso di un profondo disagio vissuto da Paris, il cui gesto disperato mostra con tutta probabilità la fragilità di un'adolescente che forse è cresciuta troppo in fretta.

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