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Rocco Siffredi: “La pornografia ha creato gravi problemi. Non abusatene”

Rocco Siffredi, in un’intervista a “Micromega”, ha messo in luce i gravi problemi che avrebbe causato la pornografia. A rischio sarebbero soprattutto i più piccoli.
A cura di Fabio Giuffrida
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L'attore pornografico, regista e produttore cinematografico Rocco Siffredi, classe 1964, in un'intervista a "Micromega" ha parlato della sessualità e soprattutto del ruolo che, a suo dire, avrebbero svolto i siti online, come Youporn, che hanno catalizzato l'attenzione di milioni di persone. "La diffusione della pornografia ha creato problemi gravi. L'asticella dell'eccitazione ha compiuto un giro di trecentosessanta gradi e ha ricominciato daccapo. La gente non sa più a cosa appigliarsi per motivarsi sessualmente" ha dichiarato l'attore in un'intervista con la regista Roberta Torre nel numero di "Micromega" che sarà in edicola tra qualche giorno, il 24 Luglio, nel quale si occuperà di porno e del corpo delle donne. Queste le sue parole:

Inutile ripetere che bisognerebbe non abusarne, non farsi trascinare in un mondo parallelo in cui si crede di poter fare tutto quello che facciamo noi attori, che quello non è il sesso che si fa a casa. Noi facciamo un sesso che dovrebbe servire a creare empatia nella coppia, qualcosa del tipo: "Cazzo, che figata, facciamolo anche noi".

Bisognerebbe limitare ai bambini l'accesso ai siti porno

Insomma per Rocco Siffredi l'avvento del sesso "online" non avrebbe affatto giovato alle nuove generazioni, anzi. Avrebbe stimolato sempre più la solitudine perché "quando giri e rigiri l'asticella, la persona che hai al fianco finisci per non vederla più". "Come le vai a spiegare che ormai ti ecciti soltanto guardando cose superassurde? Che non troverai mai la forza e il coraggio di dirle cosa realmente ti sta eccitando in quel momento? […] "Cazzo, ricominciamo daccapo, resettiamo il cervello e torniamo a cercare cose normali, cose di tutti i giorni" ha dichiarato. Ma i più colpiti sarebbero soprattutto i giovanissimi:

La nuova generazione non è più frustrata, anzi, ma è cresciuta con un insegnamento completamente errato. Perché la pornografia non può prendere il posto della sessualità.

La sua idea sarebbe quella di limitare la visione ai più piccoli e dunque anche di vietarla a coloro che non hanno ancora scoperto la loro sessualità perché troppo giovani. "Parlo di chi ha 12, 13 anni, quando è ancora troppo presto. Certi adolescenti, e le ragazze in particolare, dovrebbero capire bene che questo tipo di sesso non è il sesso da cui prendere spunto" ha concluso.

 

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