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Sabrina Salerno confessa: “Mio padre non mi ha mai voluta”

“Mi disse di andare pure dall’avvocato, tanto dopo trent’anni non avrebbe iniziato a volermi bene”. La confessione la cantante la fa a Vanity Fair, raccontando la sua storia travagliata con un padre che l’ha sempre rinnegata.
A cura di A. P.
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Sabrina Salerno ce la ricordiamo come una delle showgirl e cantanti di gran successo negli anni '90, volto dello spettacolo italiano a dir poco memorabile, soprattutto per la sua bellezza e le curve che hanno fatto sognare milioni di italiani. Ma nell'intervista rilasciata a Vanity Fair in questi giorni Sabrina, 45 anni e ancora bellissima, il cui cognome è quello acquisito dalla madre, decide di rivelare alcuni particolari della su infanzia decisamente drammatici, con un padre che ha deliberatamente rinunciato a riconoscerla, per poi farsi un'altra famiglia:

Per trent’anni mi ha detto: “Vacci pure dall’avvocato, non è che se lo dice lui inizierò a volerti bene”. E io non ci andavo. Mi raccontavo: se non mi ama, non merita questo sforzo. Una frase idiota. Spesso fare i superiori è un modo di gettare la spugna

Il tutto comincia quando Sabrina Salerno, all'età già matura di 34 anni, decide di avere un incontro con il padre, anche cercando sostegno economico, ma il risultato, secondo sempre quanto narrato alla rivista, è a dir poco deprimente: "Si era costruito una famiglia ufficiale, con una figlia che ha 9 anni meno di me. Ma accettò di incontrarmi. Mi spiegò che non ero prevista né voluta, e che siccome mia mamma aveva voluto tenermi, la responsabilità, anche finanziaria, era tutta sua. I primi soldi da lui li vidi quando, a trent'anni, gli feci scrivere dall'avvocato. Perché non gli chiedessi il test del Dna mi offrì qualche milione di lire. Non ne avevo bisogno ma, per quieto vivere, accettai". Ma non è tutto, perché Sabrina Salerno racconta sia accaduto di peggio, anni dopo, quando amici la contattarono per rivelarle altro

Nel 2012 mi chiama una coppia di vecchi amici dei miei: “Pensiamo che tu debba sapere”. Mio padre aveva un altro figlio. Un bambino che ora ha sei anni, da una donna molto più giovane di lui, e che io tuttora non ho mai visto. Questo sì, mi ha sconvolta. Ha spazzato via le scuse, il quieto vivere, la “superiorità”. Perché può uno che non ha voluto una figlia a 25 anni doveva farne un altro a 70? E perché devo saperlo da conoscenti? Ho chiamato un avvocato amico e gli ho detto: procedi. Il 12 dicembre abbiamo fatto il test

Test regolarmente avvenuto pochi mesi fa, quando all'età di 70 anni, quelli del padre, è risultato quanto già noto, ovvero che fosse lui il padre biologico di Sabrina: "Nello studio del notaio, il giorno del riconoscimento, mi ha detto “abbracciami, figlia mia’’. Ma poi, nel parcheggio: “Ti sarei grato se questa storia restasse segreta". Molti si chiederanno come mai questa decisione sia maturata così tardi, quando gli affetti di una vita sono oramai consolidati e difficilmente modificabili. Lei è molto serena nel delineare il motivo per il quale abbia raggiunto la decisione solo oggi ed invia anche un messaggio a quella consistente fetta di persone che si trovano in una situazione simile:

Non è un regolamento di conti: mio padre è un uomo noto nel suo campo, se volessi vendicarmi basterebbe farne il nome. Esco allo scoperto invece per i tanti che patiscono quel che ho patito io: sui giornali, in questi giorni in cui il test del Dna è al centro delle cronache, leggo che dal 3 al 10% degli italiani non porta il cognome del suo vero padre. Parlo per dire loro: chiedete ciò che vi spetta. Responsabilità, se non amore

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