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Sara Daniele, quanto cresce e come cambia la figlia del grande Pino

Per lei Pino Daniele scrisse “Sara non piangere”, oggi la piccola figlia del cantautore napoletano ha 20 anni ed una vita social raccontata con leggerezza e semplicità.
A cura di G.D.
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Sara Daniele, la giovane figlia del grande cantautore napoletano, continua a crescere raccontandosi giorno dopo giorno attraverso i social network. È entrata nei radar delle cronache del mondo dello spettacolo solo dopo la morte del padre, il pubblico ha così scoperto di più sulla sua vita tenuta, prima di quel triste evento, al riparo dall'invadenza dei riflettori. La si conosceva principalmente per la grande amicizia che la lega ad Aurora Ramazzotti, proprio come i rispettivi padri che erano quasi fratelli (fu Eros a dare per primo la notizia della morte di Pino Daniele). Così è bastato poco per sovrabbondare del suo nome sulle pagine degli articoli che si occupano del mondo dello spettacolo.

Sara Daniele ha saputo reagire alla pressione dei riflettori con grande maturità, presenziando con disinvoltura sui social network e ai vari eventi dedicati alla memoria di suo padre. Prima figlia del secondo matrimonio del cantante con Fabiola Sciabbarasi, a cui sono seguiti Sofia (15) e Francesco (10), Sara ci ha raccontato, in questa intervista di Francesco Raiola dell'inizio del 2016, un po' della sua vita dopo la morte del padre:

Devo essere sincera, essendo stato mio padre, sai, per il rapporto padre-figlio, per me non era Pino Daniele, era semplicemente il mio papà: non ho sentito tutti i suoi album, per esempio, nel senso che ‘Terra mia' l'ho cominciato ad ascoltare solo quest'anno. Sentendolo, però, ho capito molte cose su di lui e le sue origini. Ho capito tante cose di Napoli attraverso la sua musica solamente quest'anno ed è stata una sfortuna, anche perché essendo cresciuta, maturata mi sarebbe piaciuto fargli io stessa delle domande. […] Mio padre mi ha sempre parlato bene della sua città, era innamorato di Napoli. Ho realizzato appieno, però, l'importanza che lui aveva per quella città dopo la morte: vedere piazza del Plebiscito completamente piena è stato incredibile, vedere tutta quella gente che si stringeva a noi, era bellissimo. Sono tornata anche una settimana fa a Napoli e avevo ancora quel magone. Mi ha fatto impressione andare a San Gregorio Armeno (zona di Napoli nota per i suoi Presepi, ndr) e vedere la gente che si compra le statue che lo raffiguravano, vuol dire proprio che mio padre li ha fatti crescere: è cresciuto con loro e loro sono cresciuti con lui.

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