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Scintille tra Selvaggia Lucarelli e Alex Belli sulla confessione del tradimento

L’opinionista critica la scelta di Belli di aver rivelato le “corna” solo a Vanity Fair, perché dalla D’Urso non sarebbe stato abbastanza chic. L’ex di Centovetrine risponde: “Vanity è una testata di spessore maggiore, la mia confessione è stata a titolo gratuito”.
A cura di A. P.
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Pochi giorni fa Alex Belli vuotava il sacco, rivelando dopo settimane di silenzio e reticenza che le corna alla moglie Katarina c'erano state realmente. Lo ha fatto in un'intervista rilasciata a Vanity Fair, nella quale ha anche spiegato come non sia stata una novità per sua moglie, in quanto il problema era già stato affrontato con serenità, in passato. Detto ciò, qualcuno deve aver gradito poco il modo in cui Belli ha deciso di rivelare tutto dopo settimane nelle quali nei salotti televisivi, specie quello della D'Urso, si era ripetutamente presentata Noemi Addabbo, affermando di aver avuto una lunga storia con Belli, il quale ha sempre negato, prima della rivelazione recente. Il messaggi della giornalista è tagliente, come sempre:

La tristezza di Alex Belli che nega le corna ovunque perché dire “Mia moglie c’ha le corna” dalla D’Urso non è chic – si legge nel post – e le ammette solo per avere qualche pagina su Vanity Fair è pari solo a quella di Raoul Bova che chiede silenzio e rispetto per i figli dalla copertina di Vanity Fair. Poi dice che sugli uomini me so’ arresa.

L'ex attore di Centovetrine, che ha appreso della chiusura della soap solo una volta tornato dall'Isola dei Famosi, non ha indugiato ed ha prontamente risposto a Selvaggia Lucarelli, tenendoci a precisare le motivazioni precise per le quali avesse scelto di tenere per sé la rivelazione e consegnarla poi ad un certo tipo di giornale: "Cara Selvaggia Lucarelli… ammiro il tuo lavoro e ne sei consapevole… ma è opportuno far chiarimento su alcune cose…. La scelta di confessare tutto su Vanity Fair è stata soltanto dettata dal fatto che si tratta di una testata giornalistica con uno spessore maggiore e molto più seria di eventuali altre che spesso travisano quanto dichiarato… Era importante per me essere certo che ciò che veniva dichiarato fosse quello che era stato realmente detto… In troppi mi hanno attaccato e ho subito tutto senza sbilanciarmi per troppo tempo e sono certo che avrebbero continuato dato che in questa storia non sono stato io a lucrare, semmai a riceverne solo il danno ma anche la beffa, ma ben altri… Per informazione, inoltre, la mia confessione è anche stata a titolo gratuito… contrariamente a quanto viene detto in giro…".

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