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Sonia Bruganelli: “Ero gelosa di Bonolis, era corteggiato e non disdegnava le belle donne”

Moglie di Paolo Bonolis da 18 anni, Sonia Bruganelli ricorda l’inizio della loro relazione e le difficoltà nel convincerlo a sposarla: “Il suo ambiente era pieno di tentazioni e lui molto corteggiato”.
A cura di Stefania Rocco
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Formano una coppia solida da 18 anni Sonia Bruganelli e Paolo Bonolis, ma l’inizio della loro relazione poteva non lasciare presagire che le cose sarebbero andate così bene. A raccontarlo è proprio la coppia in un’intervista doppia rilasciata al settimanale “Gente”. A parlare di quell’inizio ormai lontanissimo nel tempo è proprio Sonia che rivela di aver fatto molta fatica ad accettare l’ambiente dello spettacolo all’interno del quale Paolo si muoveva così bene:

Quando ci siamo conosciuti aveva 36 anni ed era nel pieno della carriera, io 13 in meno e nel pieno dell’insicurezza e delle paranoie esistenziali. Non conoscevo il suo ambiente e lo temevo. Troppe tentazioni, solo belle donne, lui era molto corteggiato e mi sembrava non disdegnasse affatto. Ero così gelosa della sua vita prima di me, piena di paure… Nonostante lui cercasse di arginare la cosa, io la alimentavo andando a caccia di bigliettini o indizi di chissà chi che puntualmente non trovavo. Oggi è un papà presente, affettuoso e cerca di stabilire regole diverse per ogni figlio. Con Davide condivide la passione per sport e Inter. Con Adele si scontra di più perché sono identici non solo nell’aspetto: svegli, strategici, tosti, praticamente due cicloni. Con Silvia è molto fisico. Per lei il padre è il rifugio, la protezione. Lei è la sua più grande fan.

“Sonia aveva 23 anni quando l’ho conosciuta, io 36”

Anche Paolo ripercorre quel periodo, e lo racconta con una tenerezza dalla quale traspare l’amore che da anni Sonia gli ispira. Lei è la madre di 3 dei suoi 5 figli ed è proprio con loro che Sonia ha dimostrato a Bonolis di poter essere la donna della sua vita. La loro primogenita, Silvia, è affetta da una cardiopatia ma la patologia della piccola è servita a rafforzarli ancor più che in passato:

Sai quando l’amore si può definire tale? Quando non ti conviene più. Quando è finito lo stupore dei primi tempi e la leggerezza della scoperta. Quando saltano fuori le difficoltà e non mancano frizioni quotidiane. È amore vero quando, nonostante tutto, guardi la persona che hai scelto e pensi che non puoi più fare a meno di lei. Mi sono innamorato di Sonia, della sua bellezza e della sua intelligenza veloce. Non è una donna particolarmente espansiva a livello affettivo, ma quando accade mi fulmina. Sono sprazzi che mi illuminano per parecchio tempo. A un certo punto ho scoperto che lei è un misto tra un boomerang e l’eritema: tende a ritornare. Quando in passato presi tempo prima di farmi carico dell’impegno di una famiglia e stavo lì a interrogarmi “Sono pronto? Lo faccio o resto come sto?”, lei si proponeva più presente e più forte. Ci ho provato a scantonare, ma non ci sono riuscito: era troppo prezioso quello cui avrei rinunciato. Così, quando un’estate a Formentera mi disse “Adesso ci dobbiamo sposare”, non mi è rimasto che calare l’asso della data di nozze: il giorno del mio compleanno.

In lei, però, Paolo aveva intravisto da subito la donna che sarebbe diventata:

Aveva 23 anni e tutte le fragilità dell’età. Ma io in lei avevo visto una mente svelta, una tenacia non comune e poi valori solidi, voglia di costruirsi, come donna e come professionista. L’ho semplicemente incoraggiata a credere in se stessa. Sonia è una mamma speciale: si occupa di tutto, io cerco di aiutarla. E lo fa bene. La mia unica certezza sono lei e i figli. La mia squadra vincente.

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