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Sonia Bruganelli: “Mia figlia ha una cardiopatia, per seguirla ho sacrificato i fratelli”

È un percorso in salita quello di Sonia Bruganelli che racconta la sua esperienza di mamma. La piccola Silvia, prima figlia avuta da Paolo Bonolis, è nata con una cardiopatia. Coraggiosa come solo chi ama sa essere, racconta: “È un percorso che non avrei scelto ma se mi dicessero adesso di tornare indietro lo rivivrei così”.
A cura di Stefania Rocco
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È una mamma straordinaria Sonia Bruganelli, una donna armata del coraggio che solo chi ama davvero sa tirare fuori. Intervistata dal Corriere della Sera, racconta per la prima volta il suo percorso da genitore, un percorso in salita perché, com’è noto, sua figlia Silvia è nata affetta da problemi cardiaci. Non è semplice per una mamma affrontare la disabilità di un figlio, soprattutto se il bambino in questione è il primo che si sia mai generato. Mille sono le difficoltà e le ansie legate a quell’universo sconosciuto, ma Sonia, forte dell’amore del marito Paolo Bonolis, è riuscita a tramutare in forza la sua paura e a rendere serena la vita di quella bambina che adora:

Le maternità, straordinarie, lo sono tutte. Perché diventare mamma è un'esperienza unica alla quale spesso non si è neanche preparate. Nel mio caso una delle mie tre lo è stata ancora di più. La nostra prima bambina Silvia è nata con una cardiopatia e la mia storia da mamma è iniziata un po' in salita. Io tendo a essere molto schietta, nel senso che non è augurabile una disabilità ma allo stesso tempo credo che la forza che questi bambini hanno sia una risorsa enorme. Bisogna avere tanta forza, una famiglia grande alle spalle, a volte sacrificare anche gli altri fratelli (Davide di 10 anni e Adele di 7, ndr) perché le cose sono un po' più complicate. La felicità del bambino è la priorità di ogni mamma e questi bambini emanano tantissima gioia, serenità, ci danno forza. È un percorso che non avrei scelto ma se mi dicessero adesso di tornare indietro lo rivivrei così.

Nella realtà, a tutti e tre i suoi figli Sonia ha dedicato tutta sé stessa. Adele, la più piccola, ha già lanciato il suo brand di moda, un marchio che porta il suo nome e che prende spunto proprio dai disegni della bambina. Ha avuto i mezzi per farlo la Bruganelli, ma l’amore e la devozione non sono qualità acquistabili e lei ha dimostrato di possederne in grosse quantità. Infine, lancia un appello affinché le famiglie meno fortunate possano contare su un sostegno concreto: “Credo che la grossa difficoltà delle famiglie con disabilità sia dal punto di vista degli aiuti. Non bisogna lasciarle sole”.

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