Siamo figli delle mode, c'è poco da fare. E non c'è bisogno di andare a ricercare nei meandri dello show business per capire quanto questa tendenza possa fare effetto: il ritorno della barba incolta ha coinvolto personaggi del mondo dello spettacolo come sportivi, mondo degli affari e gente comune in maniera orizzontale, senza distinzione. E così, da un paio d'anni a questa parte, si registra un inesorabile crollo dell'utilizzo di lamette per radersi, essendo tra l'altro subentrati aggeggi elettrici atti alla stessa operazione. Ora, potrebbe sembrare una semplice ipotesi relativa ad un'impressione che circola, ma in realtà il Corriere della Sera ha saggiamente raccolto dei prima e dopo di personaggi celebri che hanno fatto della barba un vezzo, un tratto inseparabile, nonostante qualche anno fa sarebbe parsa cosa impensabile.

Pierfrancesco Favino, devoto al trasformismo estetico anche a causa dei suoi ruoli sempre differenti.

Kim Rossi Stuart sembra aver fatto della barba incolta una ragione di vita, rinunciandoci in parte solo per l'interpretazione di Vallanzasca e dell'ultimo film con Micaela Ramazzotti.

Jim Carey è passato per fasi diverse, ma di recente sembra essersi definitivamente convertito alla barba incolta.

Cesare Prandelli, dopo aver abbandonato il rigore e la classe in stile Della Valle imposta dai cappotti aziendali Fay, oggi sfoggia un look incolto molto intrigante.

Vincent Cassel fa ripiombare la questione del cinema al centro di questa tendenza. Quantoha a che fare con la separazione da Monica Bellucci?

George Clooney non ha bisogno di descrizioni. Passa dal rasato alla barba con repentina facilità.

Carlo Cracco è indubbiamnete tra i personaggi più interessanti dell'ambiente televisivo italiano. Anche lui vittima della metamorfosi.

Roberto De Niro non poteva mancare in questo raggruppamento.

Lapo Elkann, nella sua metamorfosi da giovane rampante a semi stilista

Gonzalo Higuain, detto Pipita, idolo della curva napoletana. Da quando è in azzurro porta una barba incolta.

Pippo Civati ha probabilmente utilizzato la barba come elemento di appealing per la campagna delle primarie. Non è detto che abbia avuto un cattivo effetto.