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Veronica Pivetti: “Ero pazza di una donna, volevo sposarla ma l’Italia è omofoba”

Non esclude di potersi innamorare di una donna Veronica Pivetti. Anzi, in passato le sarebbe già accaduto. L’Italia, però, sarebbe ancora omofoba e profondamente indietro su argomenti di questo tipo.
A cura di Stefania Rocco
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Ha appena esordito alla regia con la commedia “Né Giulietta, né Romeo” l’attrice Veronica Pivetti, artista poliedrica  e profondamente libera sotto il profilo culturale e personale. È proprio in virtù del suo modo di pensare libero da qualsivoglia costrizione che la Pivetti confessa che non avrebbe alcun problema a innamorarsi di una donna, le sarebbe già accaduto in passato. Quello dell’amore omosessuale è il tema principale della sua commedia, un tema sul quale Veronica ha un pensiero ben sviluppato:

Se mi è mai capitato di innamorarmi di una donna? Chissà quante volte! È un mondo ingiustamente sommerso, lavora molto ‘sotto copertura’. È quanto di peggio possa succedere per i sentimenti. Da bambina ero pazza di una mia compagna, anche nell’adolescenza volevo sposare una ragazza all’oratorio, più grande di me, un’educatrice. Credo che si debba essere molto liberi riguardo alle proprie pulsioni sessuali, bisogna assecondarle, seguire il proprio cuore. Sembra una frase da collezione Harmony ma bisogna fare quello che desideriamo fare. Frustrare le proprie pulsioni naturali non può che portare dolore e sofferenza. Bisogna essere sinceri con se stessi e liberi. Anche adesso potrebbe capitarmi di innamorarmi di una donna. Aspetto al varco chi ha quelle certezze che gli fan dire: ‘a me non succederà mai’. L’essere umano è estremamente complesso, pieno di risvolti che neanche conosciamo. Potremmo sorprendere noi stessi. Ho avuto grandi trasporti platonici per donne, persone per cui provi un’attrazione, il desiderio di stare insieme. Mi sono anche costretta a rapporti sbagliati, per una coercizione sociale. Non avrei nessuna paura a scoprirmi in modo differente. Non lo ostacolo come non lo cerco, può capitare.

L’Italia, però, sarebbe ancora profondamente indietro sull’argomento:

In Italia c’è un’assoluta chiusura su questo tema, è un Paese pieno di pregiudizi. Un adolescente ha bisogno di tutta la comprensione possibile, una coercizione così grave come quella sul proprio orientamento sessuale può fare dei danni spaventosi soprattutto a quell’età. Non credo che i genitori siano illuminati da questo punto di vista. Troppe volte ho sentito parole e visto i fatti che non corrispondevano alle parole. Quando il figlio è tuo succede l’impensabile, una voragine, va in crisi l’intera famiglia.

E, infine, torna sul tema della depressione che l’ha colpita in passato:

La depressione è talmente personale… Quando ho avuto la mia forte depressione, sono stata da psichiatri e psicologi, ho preso le medicine ma me ne hanno sbagliate parecchie. Un lungo percorso di sei anni, ci vuole la fortuna di trovare quello bravo che ti capisce e ha voglia di entrare nel tuo mondo.

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