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Adesso Fedez difende Chiara Ferragni dai critici cinematografici: “Non contate più un ca**o”

Il rapper pubblica un video in cui, a margine della tre giorni in sala di “Unposted”, il film sulla vita di sua moglie che è stato un enorme successo al botteghino, attacca a gamba tesa la critica in generale, colpevole di non aver capito che il film diretto da Elisa Amoruso sarebbe stato un successo.
A cura di Andrea Parrella
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Il film sulla vita di Chiara Ferragni, "Unposted", è stato un successo. Lo dicono i numeri, che parlano di 1.601.499 euro in 393 sale, con oltre 160 mila biglietti staccati in soli tre giorni. Apriti cielo, a fronte di questi risultati, è stata scoperchiata la questione dei critici che non sanno più capire la realtà, che sanno solo criticare i film commerciali e tutto il cerimoniale a seguito di queste affermazioni. Tra i portatori di questa tesi, c'è Fedez, marito di Chiara Ferragni, che ha risposto alle critiche al film sulla vita di sua moglie difendendola con un intervento a gamba tesa sulla critica intesa in senso generale. Lo fa con un video pubblicato su Instagram, nel quale non usa mezze misure:

Il documentario è stato stroncato dalla maggior parte della critica, cosa che ci aspettavamo e su cui non voglio sindacare perché ognuno può dire quello che vuole. Però il fatto che sia andato così bene, nonostante la critica, vuole dire che al giorno d'oggi la critica parla per se stessa e a se stessa. Che è un modo carino per dire che non contate più un c***

Le critiche più feroci al film su Chiara Ferragni, diretto da Elisa Amoruso e presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, hanno puntato il dito sulla natura "commerciale" del prodotto. Dove per commerciale si intende un grande spot ad uno dei personaggi più influenti al mondo, più che un progetto finalizzato a scoprire aspetti più profondi del personaggio, che appunto riescano ad andare, come dice il titolo del film, oltre ciò che lei stessa posta quotidianamente sui social network.

Resta questo eterno fraintendimento secondo il quale la critica dovrebbe capire ciò che piace alla gente, quando è ben noto che non sia quello il ruolo della critica. È una competenza, quest'ultima, che spetta alla pubblicità, al marketing e i numeri di un film non possono essere il solo parametro sui quali si basi la valutazione di un prodotto. Così come non possono essere una zavorra.

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