Al Bano: “Con Romina mi diverto come prima, abbiamo un bel rapporto malgrado tutto”
C’è stato un periodo in cui Romina Power e Al Bano Carrisi hanno fatto sognare il pubblico, un periodo lungo fatto di copertine, tanto amore e una insuperabile tragedia. È con nostalgia che Al Bano si rapporta a quei momenti ormai trascorsi, quelli relativi all’epoca in cui la sua storia d’amore divenne la più seguita d’Italia, quasi una soap opera a puntate culminata in una allontanamento che vide gli ex fidanzatini d’Italia dirsi addio. Intervistato da La Stampa, Al Bano confessa oggi di aver recuperato completamente il rapporto con Romina:
Con Romina sul palcoscenico tutto è come prima, divertente come allora. Abbiamo fatto quattro figli e da persone intelligenti siamo riusciti a recuperare un bel rapporto malgrado la notte che abbiamo dovuto attraversare insieme.
Al Bano non fa mai riferimento alla compagna Loredana Lecciso, che più volte si è trovata, suo malgrado, a fare da antagonista alla sua ex moglie. Parla, invece, con piacere dei figli nati dalla loro storia. Jasmine l’ha trascinato a vedere un concerto di Justin Bieber, cantante dal genere musicale completamente opposto al suo:
Mi sono divertito moltissimo. E la reazione che ha avuto mia figlia Jasmine, 16 anni, quando ha visto da vicino il suo idolo… è stata pazzesca.
Al Bano junior, invece, lo ha avvicinato al mondo rap:
Mio figlio Albano Junior, 15 anni, mi ha portato a sentire Ghali e Ghemon, due rapper di cui non sapevo niente. Bellissimo, i ragazzi conoscevano ogni parola. Abbiamo fatto le 2 di notte, mi piace molto andare alla ricerca del nuovo.
Al Bano torna a cantare dopo i problemi di salute
Carrisi è tornato a cantare dopo aver affrontato due problemi di salute seri nel corso dell’ultimo anno. È stato colpito prima da un infarto, e poi da una lieve ischemia. Questi stop forzati sono durati il tempo necessario. Oggi l’artista è tornato a cantare. Accanto a lui, durante i ricoveri e la convalescenza, sempre la compagna Loredana che è rimasta al suo capezzale e che oggi fa in modo di tutelarlo quando gli stress lavorativi ai quali si sottopone volontariamente diventano troppi.