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Alessandro Gassman: “Non mi piace essere riconosciuto e fermato per gli autografi”

L’attore Alessandro Gassman ammette di non apprezzare particolarmente il fatto di essere fermato per strada per fare autografi: “Siccome non mi piace essere riconosciuto, fermato e poi star lì a fare gli autografi, quando entro in un negozio sono un razzo”.
A cura di Stefania Rocco
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Alessandro Gassman non sente la necessità di provocare l’affetto del pubblico raccontando storie forzate, e lo dimostra raccontando quali sono gli aspetti della notorietà con i quali scende a patti con maggiore difficoltà. Intervistato dal “Corriere della Sera”, il divo ammette di non apprezzare particolarmente il fatto di essere riconosciuto e fermato per strada, e lo fa con semplicità, in maniera che gli sia riconosciuto il sacrosanto diritto a essere lasciato in pace quando non lavora:

Ho la fortuna di avere una bellissima famiglia, ma ho difficoltà a osservare la realtà come vorrei, perché il più delle volte sono osservato. Mi manca la libertà di fare cose stupide. Per esempio andare in Vespa senza casco. Qualche giorno fa ero di corsa e non l’ho messo. A un certo punto un vigile mi fa segno con la mano. Pensavo che mi stesse salutando e ho fatto ciao anch’io. E invece mi ha fermato e ha detto: “Ma dove crede di andare senza casco?”.

Sono un po’ matto” racconta sorridendo il 50enne figlio d’arte, e poi entra nei dettagli della sua affermazione, lanciando un velato avvertimento ai fan che ogni giorno lo incontrano per strada:

Sono un tipo divertente. Sa, noi artisti siamo un po’ matti… Per dire, sono velocissimo negli acquisti. Siccome non mi piace essere riconosciuto, fermato e poi star lì a fare gli autografi, quando entro in un negozio sono un razzo. Non provo, pago subito e scappo. Compro un sacco di cagate pur di velocizzarmi.

L’amore con Sabrina Knaflitz: “La fedeltà non va imposta”

Accanto a Gassman c’è da sempre la compagna Sabrina Knaflitz. Il fatto che la loro vita privata non sia mai finita sotto i riflettori è un chiaro segnale della volontà di entrambi di mantenere un basso profilo. Non che ci siano scheletri da nascondere nell’armadio:

La fedeltà deve essere naturale, non imposta. Io ho incontrato una donna che me l’ha fatta capitare casualmente. Non mi manca granché. Cioè, qualcosa ti manca sempre, ma è la mia natura. Sabrina dolce e intelligente. Anche in ordine contrario. E forte. Molto più di me: è un carro armato. È la più grande organizzatrice di viaggi che conosca, quando partiamo non faccio nulla.

Infine, sul figlio Leo appena 18enne, aggiunge:

Siccome a scuola è bravo e ha preso 9 in italiano, gli ho preso una macchina: una utilitaria di seconda mano. Del resto, anche la mia prima auto fu una Due Cavalli usata. A Capodanno non resterà con me e con la madre nella nostra baita in Austria. Se ne tornerà prima a Roma per passare la notte con gli amici.

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