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Alvin: “Quest’Isola è stata dura, con l’accendino di Fiordaliso abbiamo toccato il fondo”

Alvin lamenta il comportamento tenuto dai naufraghi sull’Isola dei famosi: “Con la storia dell’accendino di Fiordaliso abbiamo toccato il fondo, quest’anno è stata dura”.
A cura di Stefania Rocco
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È stata un’edizione dell’Isola dei famosi particolarmente dura quella appena terminata. A raccontarlo è Alvin, inviato sul posto e spalla di Alessia Marcuzzi. Alvin ha tenuto saldamente le redini del gioco per tutta la durata del programma ma non ha remore ad ammettere di avere avuto non poche difficoltà a causa del comportamento indisciplinato dei naufraghi che hanno partecipato al reality show:

Quest’anno è stata dura. I naufraghi conoscevano il mezzo televisivo e nonostante i nostri avvertimenti, provavano a non rispettare le regole. Il fondo lo abbiamo toccato con la storia dell’accendino portato da Fiordaliso. È un gioco, ci sono delle regole, vanno rispettate. Stop. Mi sono messo alla prova. Ho dovuto tenere salde le redini e cambiare passo. Ripeto, la storia dell’accendino non doveva accadere. Da quel momento non c’è stato più un momento davvero sereno. Ma molto stress fino alla finale.

La prova apnea di Mercedesz. “Non c’era alcun pericolo”

Alvin racconta anche la sua versione dei fatti circa la prova apnea di Mercedesz Henger, che ha fatto tremare il pubblico dell’Isola dei famosi ma che in Honduras sarebbe stata avvertita in maniera del tutto diversa:

C'erano un sub e un medico con lei e per noi era tutto ok. Poi in cuffia ho sentito la regia che urlava. Non abbiamo avuto la minima percezione del pericolo. In compenso Alessia Marcuzzi grazie al suo ‘Alvin, Alvin' mi ha trasformato in una suoneria.

L’inviato dell’Isola: “In Honduras sono poverissimi”

Il brutto è stato anche vedere il modo in cui i cittadini dell’Honduras vivono a stretto contatto con la povertà. La fame all’Isola dei famosi fa parte del gioco, mentre rappresenta una realtà per alcuni honduregni:

La location è perfetta. Consideri che dopo quella italiana, parte l’Isola israeliana, poi quella messicana, poi la spagnola e così via. Hai la terra ferma come base e gli atolli o se volete le Playe a distanza di pochi minuti di barchino. Si presta in maniera perfetta come location per quanto riguarda il ‘game'. Poi c'è l’Honduras, ma quella è un'altra storia. I ‘garifuna', gli abitanti che collaborano con noi, sono poverissimi. I bambini li fai felici con poco e per poco intendo anche un abbraccio, un sorriso. Il posto più frequentato è la ‘pulperia'. E lo sa che loro vendono tutto a un pezzo? Ovvero: una sigaretta e non il pacchetto, una caramella e non la confezione. Perché non possono permettersi di comprare la confezione intera. In compenso però tutti hanno lo Smartphone.

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