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Ambra: “Non vado fiera di T’appartengo, ero l’unica consapevole di non saper cantare”

Ambra, più sincera e autoironica che mai, racconta a Vanity Fair i tempi di Non è la Rai, la maternità, i nuovi progetti: “Sto meglio a 40 anni che a 20. Quando incisi T’Appartengo ero l’unica consapevole di non sapere cantare, mentre tutti erano convinti di sì. Ma sono felice che quel brano sia l’icona di un tempo”.
A cura di Valeria Morini
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"Vivo divertendomi. E tanto mi basta", racconta Ambra Angiolini nella prima intervista (su "Vanity Fair") dopo l'annuncio ufficiale della sua relazione con Lorenzo Quaglia. Lasciatasi alle spalle il lungo legame con Francesco Renga, papà dei suoi figli Leonardo e Iolanda, Ambra è felice al fianco del nuovo compagno, ma preferisce non entrare nei dettagli della loro storia d'amore, limitandosi a dichiararsi più felice oggi che quand'era giovane "Mi piaccio più adesso che a 20 anni: il mio carattere è migliorato". Per la cronaca, l'attrice e conduttrice festeggerà i 40 anni il prossimo anno.

"Ai tempi di Non è la Rai soffrivo le critiche"

L'occasione per l'intervista è il suo ritorno in tv con il programma "Coppie in attesa", incentrato su ansie e gioie di un gruppo di futuri genitori, di cui racconta simpatici aneddoti sulla lavorazione: "Siamo partiti con un’impostazione iper classica e siamo arrivati a lanci veramente hard core, come quando ho fatto la guerra della prolattina, con me che paravo i colpi dietro al divano. Inutile dirvi che l’hanno tagliato…". Immancabile è però un ricordo dei tempi di "Non è la Rai", recentemente tornato in auge da una fortunata maratona televisiva "amarcord" lanciata su Mediaset Extra. Eroina della storica trasmissione, allora giovanissima, ha confessato di aver ricevuto ai tempi non solo critiche ma anche "parecchie parolacce. Ovviamente ci ho sofferto, come soffre qualunque adolescente che a scuola viene preso in giro". Sul successo incredibile di "T'appartengo", poi, il commento della Angiolini è delizioso:

In realtà non mi aspettavo nemmeno che quel brano avesse successo ai tempi. Non è una delle cose di cui vado più orgogliosa e non perché il disco facesse schifo, ma perché ero l’unica consapevole di non sapere cantare, mentre tutti erano convinti di sì. Ho vissuto uno sdoppiamento, mi guardavo dal fuori e mi pareva davvero impossibile che quella canzone potesse piacere così tanto non solo in Italia, ma anche all’estero. Quello che mi fa fiera oggi è che quel brano è diventato un’icona di un tempo. Quando l’ascolti torni ragazzina.

Ambra: "Sono richiesta per le mie figuracce"

Insomma, la dote più adorabile di Ambra è l'autoironia:

La verità? Mi diverte essere ridicola. Non a caso sono richiesta per le mie figuracce. Non ho mai paura di sbagliare clamorosamente, né di essere goffa. Detto questo, mi è capitato di fare errori ridicoli, soprattutto con i miei figli. Una volta quando Jolanda, che ha 12 anni, era ancora piccola e aveva imparato a camminare da poco, per la fretta le misi le scarpe al contrario. Che ridere! Non mi capacitavo del fatto che improvvisamene non riuscisse più a camminare, mi stavo preoccupando! Le avrò chiesto scusa per un anno.

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