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Anche Grillo sostiene Fabrizio Corona: “In Italia chi sbaglia non paga”

La guida del Movimento Cinquestelle presenta un’intervista de “La Cosa” alla madre di Corona e al suo legale difensore: “In Italia chi sbaglia non paga, il caso di Corona è uno sproposito evidente”.
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"In Italia chi sbaglia non paga. Certezza della pena? Una chimera". Apre così Beppe Grillo con un post che introduce ad una bella intervista de la redazione de "La Cosa", a Gabriella Corona e all'Avvocato Ivano Chiesa, rispettivamente madre e legale difensore di Fabrizio Corona. Attualmente l'ex re dei paparazzi è ancora nel carcere di Opera, una struttura di massima sicurezza, condannato a 14 anni di reclusione per estorsione aggravata, di cui 5 per il "caso Trezeguet". In relazione a questo, si trova sotto il "4 Bis", che non prevede nessun beneficio detentivo, per questo gli vengono negati anche i domiciliari. Nel corso dell'intervista, dice l'Avvocato Ivano Chiesa:

Come si fa a dare 14 anni di reclusione a una roba come quella di Corona? È uno sproposito pazzesco, ci sono casi che sono sotto gli occhi di tutti dove insomma uno immediatamente il paragone lo fa! […] Bisogna iniziare a pensare che 14 anni è una pena per l’omicidio in giudizio abbreviato, l’abbreviato è un terzo in meno della pena, la pena di omicidio è ventuno, meno un terzo fa 14, quindi Corona è riuscito a accumulare una pena da omicidio abbreviato, che siamo riusciti a ridurre a 9.

Il problema per Fabrizio Corona resta l'impossibilità ad accedere alle pene detentive alternative, come gli arresti domiciliari, per questo l'Avvocato e la madre dell'ex paparazzo annunciano che sono pronti a chiedere la grazia parziale, ma che servirebbe oltre al sostegno del mondo dello spettacolo e della cultura (tra gli ultimi appelli, una lettera aperta di Adriano Celentano a Giorgio Napolitano), anche quello del mondo della politica.

Ma il "caso Trezeguet"? La madre di Corona torna a ribadire che suo figlio ha venduto le due fotografie a David Trezeguet, con un regolare pagamento e con ricevuta fiscale, non è quindi un'estorsione aggravata di tipo mafioso, tale da giustificare la pena comminata. Lo stesso David Trezeguet, avvicinato da una giornalista di La7, confermò di non avere mai subito nessun tipo di pressioni. L'Avvocato Ivano Chiesa ribadisce che scattare due foto in pubblico non equivale a violare la privacy di un uomo, personaggio pubblico, calciatore della nazionale di Calcio francese e della Juventus al tempo:

Per carità del cielo io ho visto di tutto nella mia carriera, ma la privacy si viola se uno è a casa sua e gli fanno delle fotografie che non devono fare, non in mezzo alla strada. Se poi non è un personaggio pubblico magari, se addirittura.. il fotografo paparazzo, dite come volete, cioè quello che quelle fotografie lì ha fatto è stato condannato, ha preso se non mi ricordo male, otto mesi e lui è stato condannato per la violazione della privacy. Di conseguenza si legge nelle sentenze l’oggetto, cioè le fotografie, diventa illecito, perché sono state prese in violazione della privacy, venderle non è permesso e quindi diventa un ingiusto profitto prendere i soldi e quindi diventa una estorsione, è chiaro come è l’estorsione? Perché è aggravata? È aggravata quando si presentano in 5 e ti danno un sacco di botte no? È aggravata da che cosa? Dalla presenza dell’autista, perché c’era l’autista? Perché non poteva guidare, perché gli avevano tolto la patente, quindi aveva l’autista, che è stato lì zitto e silenzioso e intanto Trezeguet era accompagnato da due amici, quindi anche come rapporto di forza erano tre a due.

Con un'intervista del genere, è la prima volta che un movimento politico si avvicina e si interessa al caso di Fabrizio Corona. La strada per richiedere e ricevere la grazia parziale che permetterà all'ex re del gossip di scontare il resto della sua pena agli arresti domiciliari, è ancora lungo, impervio e farraginoso. Dal suo blog, Beppe Grillo analizza lo sproposito:

Crollano ponti, case, quartieri interi sono spazzati via come è successo a Olbia un anno fa, decine di morti, ma nessuno è mai responsabile. Tangenti come per il MOSE e l’EXPO, ma i colpevoli non spuntano mai fuori. I processi durano anni, decenni e spesso finiscono in prescrizione. Con lo svuotacarceri, un indulto mascherato, 6.000 pregiudicati sono stati messi in libera circolazione nel giro di 8 mesi. I reati nel 2013 sono aumentati del 2,6%, i borseggi del 12%, i furti del 6%, le truffe del 20%. E allora perché parlare di Fabrizio Corona? Quello di Corona è un caso particolare. Corona ha sbagliato e sta pagando: deve farsi 14 anni di reclusione per una estorsione aggravata, di cui 5 per il “caso Trezeguet”, la stessa pena di un omicidio in giudizio abbreviato. Lo sproposito è evidente.

Fabrizio Corona sta attraversando un momento molto duro in carcere, sta male e la "mazzata" ricevuta dal Tribunale di Lanciano, che ha stabilito che un aumento della pena ad 1 anno e 3 mesi per i reati di falso e corruzione, non ha fatto altro che peggiorare la situazione.

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