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Angelo Duro denunciato da un parroco: “Non volevo attaccare la Chiesa, non merito una denuncia”

Angelo Duro è stato denunciato da un parroco, lo stesso a cui lo scorso 2 settembre ha sottratto l’altare per organizzare un suo spettacolo di protesta contro le restrizioni imposte dal governo al settore dello spettacolo. Il sacerdote, però, ha deciso di denunciarlo, come racconta il comico in un lungo post su Facebook.
A cura di Ilaria Costabile
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Angelo Duro è uno dei volti più noti tra social e televisione, che in questo lungo periodo in cui il mondo dello spettacolo a causa della pandemia si è trovato a doversi fermare, non si è mai tirato indietro quando si è trattato di dover dire la sua in merito ai provvedimenti presi per teatri, cinema, eventi all'aperto. In uno dei suoi ultimi interventi, aveva organizzato uno spettacolo su un posto a dir poco insolito, l'altare di una chiesa, nella zona Ottaviano di Roma, dove ha protestato contro le restrizioni del governo. Il parrocco a cui avrebbe sottratto l'uditorio, però, ha deciso di denunciarlo.

Il racconto di Angelo Duro

La notizia è stata diffusa proprio dal comico, che su Facebook ha comunicato cosa gli fosse successo, particolarmente allibito dalla piega che ha preso questo suo intervento: "Il parroco, a cui circa un mese fa ho provato a sottrarre la platea nella sua parrocchia, e al quale ho spiegato le ragioni della mia protesta, mi ha denunciato. Sì. Assurdo. Ora non solo me la dovrò vedere con Dio, pure con il giudice. Vi rendete conto?". Il comico ha continuato la sua arringa in difesa del suo gesto, sottolineando quanto non fosse sua intenzione offendere la Chiesa e la sua autorità:

Non era mia intenzione offendere il prete o attaccare la chiesa. Le mie incursioni, come avete visto, sono state solo un modo per evidenziare disuguaglianze. Mi auguro che il parroco, che è un uomo di chiesa, perciò, sicuramente, una persona comprensiva e disponibile ad aiutare e ad ascoltare gli altri, ritiri la denuncia a mio carico, che tra l’altro è pure una denuncia penale, e accolga il mio invito ad incontrarci nuovamente di persona, per chiarirci e magari avere la possibilità di ricevere anche il suo supporto. Ho commesso un peccato per dar voce e sostenere il mio settore, settore con migliaia di posti di lavoro in pericolo da due anni. Vorrei essere punito con ventidue padre nostro, sedici atto di dolori, venticinque Ave Maria, mettici pure sei Salve Regina, ma non merito una denuncia penale.

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