42 CONDIVISIONI

Anna Falchi: “Ho visto gli Ufo da bambina, uno è atterrato di fronte a casa mia”

Fenomeni paranormali raccontati dall’attrice italo-finlandese a Un giorno da pecora, su Radio1. La Falchi sostiene di aver assistito all’atterraggio di un disco volante quando era bambina, pur ammettendo di non aver capito la natura dell’ggetto né incontrato alieni: “Ma credo che ci sia la vita oltre la Terra”.
A cura di Valeria Morini
42 CONDIVISIONI
Immagine

Rivelazioni in stile "X-Files" per Anna Falchi a Un Giorno da Pecora. Ospite del programma radiofonico in onda su Rai Radio1, l'attrice ha raccontato un curioso fenomeno cui avrebbe assistito da piccola, ovvero un "incontro ravvicinato" con un Ufo che sarebbe avvenuto per ben due volte. Si badi bene che la Falchi non ha parlato di visite da parte di fantomatici alieni alla "E.T.", bensì di semplice contatto visivo con un oggetto volante non identificato. Resta il fatto che quell'esperienza l'ha portata a credere nella possibilità di altre forme di vita nello spazio.

Quando ero molto piccola, a 10 anni, ho visto gli Ufo. Me lo ricordo bene, è successo per due anni di seguito. Non possiamo pensare che la vita esista solo sulla Terra, secondo me c'è un altro sistema solare. Ero a Reggio Emilia, durante il periodo di Natale. Nell'immaginario quando si pensa agli ufo si immaginano dei dischi volanti guidati da extraterrestri ma potrebbero anche essere dei mezzi di trasporto provati dalla Nasa, ad esempio.

L'atterraggio dell'Ufo

La Falchi ha raccontato nei dettagli i due episodi in questione: "Una volta li abbiamo visti volare. C'era un po' di foschia ma ricordo di aver visto proprio un disco volante". Nella seconda occasione, il misterioso oggetto atterrò addirittura a terra, e lasciò un segno ben visibile: "L'anno dopo il disco volante scese nel campo di fronte a casa nostra. Scese proprio il disco volante coi quattro piedini. Aveva una luce rossa intorno ed emetteva un suono molto importante, tipo una sirena. Era l'alba ed io e mia madre fummo svegliate da questo rumore, abitavamo in una zona industriale, senza case. Li per lì ci nascondemmo, poi però il giorno dopo uscimmo a controllare e trovammo quei famosi ‘segni' sul campo". L'avventura segnò anche la stessa Falchi:

Mi ha aperto molto la mente. Mia madre mi ha sempre rimproverato perché l'ho raccontato a inizio carriera. Se tornassi indietro, preferirei non dirlo! Ho sentito tante persone, come Margherita Hack, convinte che esistano altre forme di vita.

Il racconto del pizzicotto dal ministro

Ben più terreno, invece, è il racconto di un altro episodio fatto dalla Falchi sempre a Un giorno da pecora, vale a dire una molestia subita una volta da un "ministro di sinistra sposato", di cui non fa il nome: "Mi diede un pizzicotto sotto il tavolo, quello che io chiamo "il morso del cavallo". Me lo fece sotto la gamba, sulla coscia. Dall'altra parte del tavolo c'era un giornalista importante, che capì tutto. Spostai la gamba per non farmi dare altri pizzicotti, per evitare di tirare uno schiaffone. A un certo punto mi alzai e andai alla toilette, pensando: "Ora che faccio, non riesco a tornare là". Ero davvero imbarazzata, è successo una decina di anni fa. Trovai il giornalista che mi disse di non preoccuparmi e di sedersi vicina a lui, per proteggermi. Non ha scritto nulla sul suo giornale".

42 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views